IN VIAGGIO
Scovato tra i temi per i maturandi:
"Si vorrebbe sempre essere: essere stati, mai. E ci ripugna di non poter vivere contemporaneamente in due luoghi, quando e l'uno e l'altro vivono nel nostro pensiero, anzi nel nostro sistema nervoso: nel nostro corpo...Possiamo infatti metterci in viaggio. Ma mentre la meta si avvcina e diventa reale, il luogo di partenza si allontana e sostituisce la meta nell' irrealta' dei ricordi; guadagnamo una, e perdiamo l'altro. La lontananza e' in noi, vera condizione umana... Laggiu' si sognava la patria, come dalla patria si sogna l'estero. Ma il primo grande viaggio lascia nei giovani, di qualunque levatura e sensibilita', un dissidio che le abitudini non possono comporre; precisa l'idea degli oceani, dei porti, dei distacchi; crea quasi, nella mente, una nuova forma, una nuova categoria: la categoria della lontananza; la considerazione, ormai, di tutte le terre lontane. E' forse un vizio. Chi e' stato in Cina vorrebbe provare l'Argentina, il Transavaal, l'Alaska. Chi e' stato al Messico si commuove anche quando sente parlare dell'India, dell'Australia, della Cina. Questi nomi, una volta al piu' colorate e melanconiche geografie, sono ora possibili, reali, affascinanti. Chi ha provato la lontananza difficilmente ne perde il gusto. Il primo viaggio, la prima sera che il novo-peregrin e' in cammino, nasce la nostalgia, per sempre. Ed e' il desiderio di tornare non soltanto in patria; ma dappertutto: dove si e' stati e dove non si e' stati. Due grandi direzioni si alternano: verso casa, verso fuori... Non capisce, forse, non ama il proprio paese chi non l'ha abbandonato almeno una volta, e credendo fosse per sempre".
M. SOLDATI, America primo amore, "Lontananza", 1935
2 Comments:
At 2:13 AM, Anonymous said…
Bello e alcune cose molto vere. Altre non ne sono sicura.
Marta
At 4:18 AM, Anonymous said…
Qui a Torino fa un caldo bestiale! ogni tipo di attività ne risente e anche leggere qualcosa che sia più lungo e complesso della scadenza del latte e delle previsioni del tempo diventa molto difficile. Sono costretta a rimandare lettura, pensieri e commenti a temperature migliori. E' accettata come giustificazione per la scarsa partecipazione?... perchè non vorrei che si arrivasse di nuovo allo sciopero!
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