SERE D'ESTATE
Ieri sera siamo andati a Khan Al Khalili, il suq del Cairo che io amo molto. Siamo pero’ andati nella meta’ meno turistica, quella in cui, molti anni fa, subito dopo Ramadan, i Capobelsky avevano trovato strade insanguinate e centinaia di pelli di pecora impilate l’una sopra l’altra. E’ la zona tessile del suq con grandi balle di cotone in sacchi di iuta, copricuscini decorati a mano, borse e vestiti dai mille colori. Di li’ abbiamo preso una deviazione e siamo finiti in un angolo del Cairo che sembrava uscito dalle pagine di Mahfouz : buio, sporco, brulicante. C’erano bambini, vecchi, donne, palazzi sgarrupati accanto a moschee secolari, strade di terra sconnessa attraversati da cani, gatti e carretti. Il Cairo vero, non per turisti, il Cairo con la sua poverta’, le sue brutture, ma anche la bellezza della vita che si vive, al di la’ di tutto. Abbiamo guardato e riflettuto. Poi abbiamo mangiato il Koshari, il pastone locale con riso, pasta, lenticchie e cipolle (e una salsa piccante terribile che per poco non mi stinca la cognata… !) per concludere la serata al solito, splendido El Fishawi (foto qua sotto). Un taxi guidato da un folle ci ha riportati a casa. Erano quasi le due, meridiano egizio.
1 Comments:
At 5:29 AM, Anonymous said…
Leggo le descrizioni e guardo le foto, ma dalle Germania mi e' veramente difficile immaginare....Spero di poterlo vivere presto anche io dal vero!
Baci e continuate a godervela,
Marta
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