GINO STRADA
Oggi a pranzo Gino Strada e' venuto a parlare alla Medical School della Georgetown University. Ha parlato per un'ora, in inglese perfetto, con precisione, senza sorridere, mostrando foto orribili di corpi mutilati e immagini di ospedali da primo mondo in zone di guerra. Sono dieci anni che Emergency esiste e in questo lasso di tempo questa organizzazione ha curato 1,400,000 persone.
Strada e' un chirurgo speciale: lavora in posti di guerra ma non e' speciale solo per quello. Strada non si occupa solo di curare attraverso la sala operatoria. Pensa anche - forse soprattutto- a riabilitare (con protesi fatte in loco), e a restituire dignita' a quelli che ai tempi delle "nostre" guerre si chiamavano mutilati ed invalidi. Lo fa attraverso vocational training seri che danno agli ex malati la possibilita' di rientrare nella societa' e di lavorare per sostenere le proprie famiglie.
Strada e' un uomo intelligente: e' venuto in America per fare recruiting nelle medical schools americane e per ottenere l'appoggio di importanti universita'. Non ha detto una sola parola contro l'America, ma ha parlato della dichiarazione dei diritti dell'uomo e ha mostrato immagini di civili dilaniati, soprattutto in Iraq. L'audience ha capito.
Strada infine e' un idealista, razza rara di questi tempi. La sua ultima avventura e' costruire un centro di cardiochirurgia in Sudan. Dovrebbe servire la popolazione del Sudan e dei 9 paesi confinanti. E' una follia, soprattutto considerati i costi e valutate le priorita' sanitarie. E pero' Strada se lo permette, dicendo che una malformazione cardiaca di un bambino africano dovrebbe essere trattata come quella di un bambino europeo. Con questo progetto Strada lancia un messaggio di uguaglianza che cozza con tutto quanto gli sta attorno. E' un'iniziativa forse sbagliata dal punto di vista tecnico, ma dirompente da un punto di vista politico. Ha dalla sua la storia di 1,400,000 persone e la coerenza di tutta una vita.

2 Comments:
At 5:26 AM, Anonymous said…
Caro zio Emmelelle,
grazie mille per la cartolina con i Teddy bears!
Ad Anna e' piaciuta molto la storia. Lea, che come sempre "non capisce proprio niente" quando ha visto gli orsi ha detto:" bau bau" e non c'e' stato proprio modo di spiegarle, anche se Anna ci ha provato intensamente, che gli orsi non sono cani ecc....
Baci,
Marta
At 9:12 AM, Anonymous said…
Anche qui a Torino c'é stato un piccolo momento magico per me mentre facevo con Laura la fila per votare alle primarie, con gente gentile e paziente che sorrideva. Però appna rientro in quel vortice che é l'università e soprattutto il corso del primo anno, sono in mezzo a tensioni, irritazione e maleducazione...Uffa!!!
Micia, insegnante frustrata
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