FIRST AND LAST
Scrivo da Kabul. E' scuro e fuori piove. Fa pure freddino, ma io sono contento. Contento di essere qui, contento di esserci arrivato. E' stata un'avventura durata quasi due giorni e lasciamo da parte i fusi orari vari. Sono passato tra due mondi: quello della British Airways che mi fa l'upgrade in first con tanto di pigiamino personale per la notte e quello della Pakistan Airlines che cancella il volo per Kabul perche' non ha abbastanza passeggeri da riempire l'aereo (pero' ti dicono che lo annullano per motivi metereologici, roba da matti!). Fermo a Islamabad scopro che c'e' il piu' classico dei moschini delle Nazioni Unite che parte dopo mezz'ora: c'e' ancora un posto libero e potrei infilarmici. Ho bisogno pero' dell'autorizzazione dal mio ufficio di Kabul. Non ho il numero e nessuno riesce a darmelo. Il tempo passa e decido di provare a chiamare Laura. Non risponde. Allora provo con Peppo. Mitico Peppo: non gli dico neanche ciao, gli dico solo di andare a guardare su internet il numero della Banca a Kabul. Lo richiamo dopo 30 secondi: l'ha trovato. Allora chiamo, ma non prendo la linea. Poi finalmente ci riesco e mi dicono di chiamare un altro numero. E allora li' richiamo per 15 volte (giuro!) e dall'altra parte una dell'ufficio dice Hallo ma non mi sente. Il tempo scorre e Kabul si allontana. Morale, quando rinuncio e sto mettendo l'anima in pace per due giorni da passare a Islamabad, riesco, miracolosamente, a connettermi, parlo a raffica e ottengo l'autorizzazione. Corro al terminal; mi dicono che non mi prendono piu' le valigie perche' e' troppo tardi; cambiano idea; forse faccio ancora in tempo. Passaporto, visto, esco dall'aeroporto dopo 9 ore di attesa: la mosca volante da 8 posti e' li', di nuovo come fossi in Somalia. Vanno i motori e ci alziamo leggeri e in fretta. Dopo un'oretta spunta Kabul tra le nuvole giu' in basso. C'e' un grande poster del leone del Panshir all'entrata dell'aeroporto: Massud fu ammazzato il 10 settembre 2001, due settimane dopo che io avevo lasciato l'Afghanistan per l'ultima volta. Ora sono qua, di nuovo, a chiudere un cerchio e a riaprirne un altro. In un certo senso mi sento a casa.
8 Comments:
At 9:38 AM, Anonymous said…
Ciao! Come va?
Mi sembra un secolo che non ci sentiamo, e in effetti quanto é passato? 6 anni?
Oggi ho passato un po´ di tempo a leggere il vostro blog.
Ed é bellissimo.
Mi ha fatto tornare in mente tantissime cose.
Tanti ricordi di un altro tempo, un´altra vita. Quando ci vedevamo tutti i giorni per un caffé o per una chiacchierata, o semplicemente senza ragione.
Le amicizie possono essere messe in stand by e poi ricominciare secondo te?
Baci
Pas
At 12:27 PM, paolaperry said…
mamma mia Kapo, che giri che fai...
è sicuramente emozionante vedere - e rivedere - quei posti, ma credo che io avrei anche un po' di paura... non lo so, sentirmi così lontana da casa...
Tu come la metti?
Un abbraccio e, insieme, ti mando anche un po' della tipica nebbia del pavese, che per un po' di tempo è stata anche per te così familiare.
P.
At 12:27 PM, paolaperry said…
mamma mia Kapo, che giri che fai...
è sicuramente emozionante vedere - e rivedere - quei posti, ma credo che io avrei anche un po' di paura... non lo so, sentirmi così lontana da casa...
Tu come la metti?
Un abbraccio e, insieme, ti mando anche un po' della tipica nebbia del pavese, che per un po' di tempo è stata anche per te così familiare.
P.
At 2:43 PM, Anonymous said…
Caspita, mi ricordo...
C'era ancora il medioevo del governo talebano e tu - mi pare di ricordare - raccontavi del taxista che contravveniva alle leggi ascoltando le cassette, pronto a nascondere il registratore se comparivano poliziotti.
E tu che all'11 settembre eri in partenza per il Sudan o qualche altro allegro posto... E poi a novembre la tua conferenza in collegio, con il burqa.
Sembrano passati secoli, caspita... sia per noi che per il mondo, intendo.
PS: se interessa, ho appena scoperto un burqa si puo' comprare anche online, http://www.alhediya.com/burqa1.html. Lo slogan e' Cover with pride, cover with style.
Curioso l'incrocio, tra l'e-commerce ed un capo che e' stato il simbolo di un regime tra i piu' arretrati al mondo, non trovi?
At 2:43 PM, Anonymous said…
dimenticata la firma...
frz
At 8:02 AM, Anonymous said…
PAS: grazie del commento, molto apprezzato. Se mi mandi un email a emanuelecapobianco@yahoo.it ti rispondo in privato. Grazie
PAOLA: la tua nebbia pavese ha raggiunto Kabul dove e' tutto grigio e piove. Ti confesso pero' che la nebbia pavese non l'ho mai amata molto se non a novembre durante gli attacchi al Borro e quando si passava davanti al Ponte Vecchio per poi rintanarsi da Cesare per una bella cioccolata allo zabaglione! Comunque grazie e un bacio.
FRANZ: ottima memoria, as usual. Domattina esco dal bunker dove sono e poi ti faccio sapere se e quanti burqa si vedono ancora in giro a Kabul. Ciaociao.
l/e/k
At 8:18 AM, Anonymous said…
HO notato che hai cambiato le vostre locations. per la prima volta compare Braunschwieg.... e Kabul-Braunschweing mi pare un' accoppiata molto interessante!
Baci,
Marta
PS. La zia Laura direi che sta piuttosto bene, nonostante la notte un po' agitata (come per la sveglia all' alba di ieri bisogna sempre ringraziare le nipoti....)
At 8:36 AM, Anonymous said…
Pepp o é iuventino e si vede.....
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