Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura e Alice

Sunday, September 25, 2005

FERMI TUTTI POLIZIA!

Oggi e' stata la volta di IKEA 2. Abbiamo affittato una macchinona enorme, nuovissima, tutta piena di radica, gadget elettronici e cambio automatico. Abbiamo preso la I-95 South verso Richmond (vicino a Springfield dove ci sono i Simpsons...) e fissi sulle nostre 55 miglia orarie abbiamo percorso l'autostrada a 12 corsie: i Capobelsky in Amerika, spaziale!
All'Ikea ci siamo dati allo shopping selvaggio al punto che la casa e' quasi a posto. Manca il tavolo da pranzo, ma per il resto siamo a buon punto: si rassicurino le madri.
L'avventura della giornata e' pero' cominciata sulla via del ritorno, con la macchina piena zeppa di ciarpame ikea. Dopo un'ora di viaggio siamo rientrati in Washington dove i manifestanti anti Bush stavano allegramente tornando a casa. Guidare a Washington non e' un granche' difficile. L'unico trucco e' che i semafori sono al di la' della strada, non nel punto in cui dovresti fermarti. E' stato cosi' che, mentre la Belsky navigava, il Capo ha perso di vista un semaforo e si e' ritrovato col rosso in mezzo ad un incrocio. Il tempo di dire "Cappero e' rosso!" e subito dietro a noi sono suonati gli ululati di una macchina della polizia americana. Come nei film, ho accostato e quando stavo per scendere, la poliziotta mi ha urlato "Stay in your car!". Praticamente come ad Hazzard. La pulotta mi ha fatto un culo a capanna e ci ha dato la multa (75$), ma lo spettacolo quasi li valeva.
Il peggio e' che nel marasma successivo al quasi-arresto, la Belsky ha perso la bussola, il Capo e' sceso giu' per una strada che non si capiva e alla fine ci siamo persi. Era ormai sera e siccome non si vedeva nulla la Belsky ha cercato di accendere le luci interne. Non riuscendovi si e' agganciata allo specchietto fighetto dove c'erano cinque pulsanti sbriluccicanti ma non bene identificati. Schiacciandone uno e' partita la telefonata automatica all'emergenza. In un secondo eravamo li' con uno che da un telefono chissa' dove ci chiedeva che problema avevamo. Impauriti dalla voce oltretombale, abbiamo incominciato a parlare dentro la macchina e dire che stavamo bene e che tutto andava alla grande (sic!). Potenza del vivavoce il signore dell'aldila' ci ha salutati e ci ha detto di richiamarlo avessimo avuto ancora bisogno.
Morale: dopo ricerca affannosa di parcheggio siamo arrivati a casa e abbiamo scaricato tutto. Domani riconsegniamo la macchina e che Dio che la mandi buona! Viva gli States, viva la pulotta, viva i vivavoce!!!

2 Comments:

  • At 3:28 AM, Anonymous said…

    Ve l'avevo detto chel'America é un posto pericoloso...
    Io, nella tranquilla Torino, seguo alcune conferenze su etica e economia. Ad esempio quella di Maria Nowak, dal titolo "Non si presta solo ai ricchi". Questa signora di circa 70 anni ha studiato alla London School of Economics e lavorato alla banca Mondiale. Adesso dirige la rete europea della Microfinanza. Che percorso ...Da tener presente?
    Ieri sera abbiamo festeggiato Consolata Peyron che sta in giro per due mesi tra New York e le Haway. Magari potreste mandarle il vostro recapito a Washington. Stassera i Panzani mi hanno invitato a cena con un loro ospite, un giudice americano. Tutto il resto del tempo correggo compiti di studenti che, da come scrivono e usano i concetti , non faranno mai parte di nessuna elite...Però chissà...
    Baci mamma (micia)

     
  • At 2:54 PM, Anonymous said…

    Anche a me e' successa una cosa simile.. cone faro che dalla macchina della üpolizzia ti illumina fino alle mutande e altoparlante che ti intima di metter le mani in vista sul volante. Al momento mi sono spaventata da morire, ma e' un'avventura molto cool, come dice Anna, da raccontare!
    Welcome in America!!
    Marta

    Ps per altro mi e' successa una cosa molto simile in Germania...devo smetterla di superare i limiti di velocita'!

     

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