DALL'UGANDA
Stiamo facendo la valutazione di un programma Hiv-Aids finanziato dalla banca per 5 anni: parliamo con gente nei ministeri qui di Kampala, ma andiamo anche in giro, a visitare i progetti, a parlare con le persone, a toccare con mano.
Come in Eritrea mi ero ritrovato in una stanza con 30 prostitute a parlare di sesso, cosi' qua sono finito in una prigione femminile nelle morbide colline fuori Kampala per capire quanto una mucca possa essere importante per donne costrette a crescere i loro figli, magari con l'Aids, senza nessun possedimento oltre a una mucca e il suo latte (Yunus non e' diventato premio Nobel per nulla del resto...).
Sto girando per villaggi a incontrare le donne che si curano degli orfani dell'AIDS, a chiedere cosa serve, di cosa hanno bisogno...education, food, uniforms for the school...la risposta e' sempre uguale, in Uganda come nel resto dei paesi in via di sviluppo.
Ancora una volta sento il privilegio di fare questo lavoro. Al di la' delle fatiche dei viaggi, dei problemi intestinali e delle distanze che pesano soprattutto alla sera, il poter viaggiare, vedere e capire realta' tanto complesse e diverse e' un'opportunita' straordinaria. Fare qualcosa di pratico e' il secondo passo, non meno, non piu' importante.
4 Comments:
At 4:22 AM, Anonymous said…
Hai incontrato anche qualche uomo in questi commoventi e dolorosi percorsi per mettere in pratica le idee di Yanus?
Micia
At 5:29 AM, Capobelsky said…
Uomini nelle comunita' pochi (son le donne che portano avanti le comunita'!), uomini nei ministeri tanti (son gli uomini che cercano il potere!!!).
Molto gender.
Ciao.
emanuele
At 4:35 AM, Tinchen&Matze said…
La fotografia del bimbo che dorme é bellissima. Spero che tu stia bene!
Baci
Lara
At 5:27 AM, Anonymous said…
caro Emanuele,
grazie dei racconti e delle foto. Spesso le leggo di notte, quando l'ossitocina che ho in circolo mi tiene sveglia. quanlche giorno fa ho sentito alla televisione il discorso di Yunus quando a ritirato il nobel. Proprio un bel discorso e sopratutto mi ha colpito l'umiltà e la semplicità con cui veniva pronunciato.
a tra poco
Irene, con la pancia ma ancora per pochi giorni.
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