
Atterrato a Kabul, dopo un lungo viaggio verso est. Dall'alto le montagne sono sempre uguali, anche se senza neve. Sotto, la citta' resta polverosa, piena di gente a piedi, di sparute biciclette guidate da uomini con turbante e di taxi gialli: noi abbiamo il Toyota con interni in pelle e radica e esterni corazzati! Stanno rimettendo a posto l'aeroporto e la foto di Massoud e' sparita dalla facciata. I burqa azzurri sono sempre in giro, alla faccia di chi pensava che l'invasione/liberazione degli occidentali li avrebbe fatti scomparire. L'autista della banca, campione afgano di wrestling, e' ancora al suo posto di guida, con la sua barba e il suo sorriso paciocco. Nella guesthouse ci sono il wireless, la nutella, l'aria condizionata e addirittura due bagni per quattro guests. A tavola si chiacchiera tutti assieme, come capita quando si va "nel field". Ogni volta che lo dico mi prendo insulti, ma sono contento di essere qua.
2 Comments:
At 3:08 AM, Maria Luisa said…
Bene. Sei arrivato.
Che il Signore ti benedica e ti protegga.
Noi ci siamo liberati per 26 (sera), 27, 28 e 29 luglio: ci vediamo presto!
Baci
Piggy
At 1:21 PM, Capobelsky said…
Magnifico! Ci vediamo prestissimissimo in quel di Chiesa.
Ciao e grazie.
lele
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