Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura e Alice

Wednesday, December 03, 2008

EQUILIBRI

Venire a Kabul e' sempre un'impresa. Non tanto per il viaggio, non per il jet lag, non per la sicurezza. Kabul e' un'impresa perche' spalanca la schizofrenia di una vita e impone testa e resilience per non scivolare. La fuga, i lettori piu' stretti pre-blog ricorderanno, era linfa per crescere; oggi e' piu' spesso ostacolo, eppure ancora necessario.
Alla ricerca di equilibrio, oggi ho letto questa frase di Calvino, che un po', almeno un po', risuona:
"Non che sia diminuito il mio interesse per quello che succede, ma non sento piu' la spinta a esserci in mezzo in prima persona. E' soprattutto per via del fatto che non sono piu' giovane, si capisce. Lo stendhalismo, che era stata la filosofia pratica della mia giovinezza, a un certo punto e' finito. Forse e' solo un processo del metabolismo, una cosa che viene con l'eta', ero stato giovane a lungo, forse troppo, tutt'a un tratto ho sentito che doveva cominciare la vecchiaia, si' proprio la vecchiaia, sperando magari d'allungare la vecchiaia cominciandola prima."

6 Comments:

  • At 3:15 PM, Anonymous Anonymous said…

    hanno letto alla radio il Barone Rampante di Calvino, che io non ricordavo bene. Nè mi ha aiutato l'ascolto, sempre frammentato, a ricostruire la storia. Qua e là mi é sembrato di capire che il Barone Cosimo riesce, proprio per la sua scelta di distanziarsi stando sugli alberi, a seguire veramente le cose e a partecipare in tutto ( parteggia anche per Napoleone).
    Non sarei stata attratta da questo alcuni anni fa...
    la nonna (non ancora) rampante

     
  • At 3:23 AM, Anonymous Anonymous said…

    decisamente presto per parlare di vecchiaia, direi piuttosto che è stata raggiunta la maturità con tutto quello che essa comporta

     
  • At 5:23 AM, Anonymous Anonymous said…

    nsomma, per farla breve ti sei rotto le balls di kabul. che mi pare anche una cosa normale, eh.

    (z.q.v.)

     
  • At 7:04 AM, Blogger Maria Luisa said…

    Eh, tu scrivi queste cose... non è neanche un messaggio subliminale per chi ti conosce... Cominci da un cappello diverso dagli altri, poi passi a Calvino (care e grazie che non ci hai somministrato uno tipo Cesare Pavese, così almeno non dobbiamo precipitarci a Kabul!).
    E come si fa a parlarne con calma, davanti a una fetta di torta?
    Non si può, non ci sei.
    Ti contempliamo da lontano e ti pensiamo.
    Sappi, comunque, che la vita è frenetica e "alienante" anche per chi sembra stare meglio, anche per gli stanziali della famiglia, insomma. Bisogna solo sapersi adattare alla propria vita e goderne gli aspetti favorevoli, come la buona salute e i cuccioli che crescono al calduccio nelle loro culle d'acqua; come gli amici che trovi ad ogni aereoporto (io, ad esempio, non ne ho e quei pochi non li vedo e raramente li riesco a sentire); come tua moglie che ti aspetta e ti ascolta e ha un coraggio da leonessa (sempre brava Laura); come il tuo lavoro, suvvia, perché sei bravo, hai diritto a fare carriera, non lasciarlo andare, aspetta, abbi fiducia, lascia scorrere gli uomini che non ti piacciono, quelli privi di etica e di morale, quelli invidiosi, sono ovunque, personalmente ne sono accerchiata. Tu vivi col sorriso sulle labbra, ascolta chi ti è vicino nelle piccinerie o nelle grandi cose, attendi di stringere la mano a chi ti chiede aiuto, fai del bene là dove ti porta il destino.
    Vola in alto con il tuo cuore e con coraggio, anche a Kabul, come solo tu sai fare.
    La vita scorre, pare tramutarci, ma tu sei sempre il Lel8.
    Un bacio
    Piggy

     
  • At 10:56 AM, Anonymous Anonymous said…

    Brava, brava, brava, Piggy!
    Micia

     
  • At 12:43 PM, Anonymous Anonymous said…

    Sottoscrivo il commento di z.q.v.
    Un abbraccio forte a tutta la famiglia

    Angela (CA)

     

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