
La settimana scorsa, prima di rinchiudermi in esilio dorato e forzato all'Oberoi, sono stato in giro per l'Himachal Pradesh, stato del nord dell' India, a visitare centri contro la tubercolosi, parlare con malati, discutere con i responsabili locali del settore sanitario, tecnici di laboratorio e cosi' via. Come sempre quando si e' nel field, il lavoro e' interessante e i rapporti umani, con gli autoctoni e i vari membri del team, si fanno in poco tempo stretti.

Tornati a Delhi, stiamo discutendo con tantissimi altri partner (autorita' del governo, OMS, USAID, DFID, societa' civile, ONG etc.) il futuro del programma tubercolosi in India. Viste le dimensioni (quasi due milioni di casi all'anno), si sentono davvero la possibilita' e la responsabilita' di poter avere un impatto consistente su tante vite. In settimane come queste, lontano dalle scartoffie, il mio lavoro torna a darmi belle soddsfazioni.

PS: Questa foto me l'ha fatta a sorpresa un collega. La foto e' bella, io un po' meno.
1 Comments:
At 11:41 AM,
monica said…
cari tutti, per un po', viste alcune piccinerie dell'ufficio nel quale lavoro sono costretta a tenere tutto chiuso: FB in particolare.
Ma anche blog, perchè ho la brutta sensazione di essere spiata (sì, c'è questa fastidiosa abitudine di leggere senza 'presentarsi').
Non sono sicura che con un account blogger possiate entrare lo stesso. Ma mi piacerebbe...
e comunque confido sia una cosa temporanea.
Magari chissà, cambierò nome al blog.
Ma vi prometto di tenervi informati.
Abbracci e baci a tutti
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