Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura e Alice

Thursday, March 24, 2005

DAGHERROTIPI

Oggi ho mangiato tacchino e patate targati Nonna Bice. Chi ha provato capisce. Chi no, non immagina cosa perda.
Per impedire l'abbiocco post prandium ci siamo seduti nel suo soggiorno sotto i ciclamini a guardare foto di due secoli fa. C'erano la "nonnina" (la bisnonna della nonna), piccola piccola in una foto di gruppo dopo la vendemmia. C'erano la nonna della nonna Bice e i suoi undici (!) figli, in una foto del 1899, inamidati e belli con le maniche a sbuffo, i baffi arricciati e i panciotti con la catenella. Alcuni emigrati a far fortuna in America, altri restati a costruire un futuro in Italia. Poi c'erano lo zio Fulvio bambino, la bisnonna Pina, una parente morta giovane giovane d'intossicazione alimentare a Napoli e sua figlia, anch'essa morta giovanissima.
Uno guarda quelle foto e sente la storia. Una storia fatta di donne che lottavano per poter fare il liceo, di balie e baglioni, di avvocati sondriesi di alto valore, di vedove con una nidiata da tirar su, di matrimoni combinati dopo storie un po' libertine con la donna delle pulizie.
Lo sfondo è la Valtellina e quelle stesse montagne da cui ogni mattina arriva la luce per i ciclamini della nonna. A guardarla oggi, tutta cemento e macchine, questa valle ha perso tanto fascino ed è proprio un peccato. La Valtellina, sostiene la Chiara, è bella solo se vista da 600 metri di altezza. Credo abbia ragione.
Però le storie della nonna riportano in vita anche quella. Tornano le persone, le risate, i sogni, le vite fatte di gioie e lutti. E' lei che le rende vive ed è lei che dà colore a volti sconosciuti di foto ormai ingiallite. E' attraverso le sue parole, come attraverso le parole di tutti i grandi vecchi, che la storia ritorna presente.
Lunga vita a lei e a tutti i nonni che ancora sanno raccontare storie. O la storia, che poi è quasi la stessa cosa.

1 Comments:

  • At 4:40 AM, Anonymous said…

    Il testo sui ricordi valtellinesi della nonna mi ha fatto venire voglia di ritornare a Chiesa, e vedere meglio la Valtellina e anche Sondrio.
    Micia

     

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