ETIOPIA
Washington offre molto: natura, cultura, sport. Ieri sera abbiamo messo insieme cibo, musica, danza e bellezze lontane. Con Cristina, Matteo e la sua ragazza siamo andati da Dukem, un ristorante etiope molto buono tra la 11th e la U Street. Ci hanno servito gentili signorine etiopi, belle e cortesi come le donne incontrate ad Addis e dintorni.
Abbiamo mangiato tutti dallo stesso piatto, come si fa in Etiopia, usando le mani e imboccandosi in segno di rispetto e affetto (l'imboccamento e' durato un paio di minuti, giusto per farlo...). Il cibo di Dukem e' buono e l'injera, che e' la pastella con cui si mangiano le verdure e la carne, era perfetta.
In questo ristorante suonano e ballano dal vivo. Non e' roba da turisti. Il ristorante e' pieno di Etiopi che se la ridono e se la godono. Noi siamo gli estranei e questo, ovviamente per noi, è un plus. Le danze etiopi, fatte tutte di spalle e di sedere, sono sexy e vitali, lunghe e lontane come la storia del Corno d'Africa. Fanno tornare voglia di Africa dell'Est, della spiritualità di Lalibela, delle aspre voci della Somalia, delle giacarande di Nairobi e delle sere calde nei vicoli stretti di Zanzibar.

2 Comments:
At 3:41 AM, Anonymous said…
ah, l'injera.
I miei ricordi sono molto meno esotici, ma ho fatto un paio di cene all'Axum di Londra a mangiare injera ed era stato proprio bello.
ciao ciao. anzi, cerea
Marco
At 11:29 AM, Anonymous said…
Che post fantastico, suddenly I am in travelling mood :-)
Baci
Lara
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