Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura e Alice

Tuesday, July 12, 2005

POMACENTRIDE E ACTINARIO

Cari nipoti,
Ogni tanto succedono cose brutte nel mondo. Uno vorrebbe che tutti fossero buoni ma invece c’e’ sempre qualcuno che ti ruba la merenda, tira i capelli, fa il prepotente. Rispondere con un pugno non serve mica tanto, ma non si puo’ nemmeno stare fermi e sorridere come nulla fosse successo. Trovare il giusto mezzo per farsi rispettare senza diventare dei bulli e’ un’impresa difficile, sia per i piccoli che per i grandi. Oggi allora vi racconto una breve storia di mare che magari puo’ aiutare a trovare una soluzione in mezzo a tanto male.

C’era una volta un pesciolino che di nome faceva Pomacentride. Era tutto arancione, con una striscia bianca sul dorso, delle pinne larghe con bordi neri e due occhi molto grandi e dolci. Non era un pesce velocissimo un po’ perche’ era piccolo, un po’ perche’ le sue pinne svolazzanti erano ingombranti. Tutti lo prendevano in giro perche’ nelle gare arrivava sempre ultimo. C’erano i 100 metri sottomarini: Pomacentride arrivava a 50 metri quando gli altri avevano gia’ passato il corallo d’arrivo. Quando facevano le gare di slalom fra meduse, Pomacentride le centrava tutte e veniva sempre eliminato. Nel lancio delle perle poi era un vero disastro. Per questi suoi insuccessi veniva deriso da tutti. “Pomacentride -dicevano- con la P come Pagliaccio!!!”. Cominciarono cosi’ a chiamarlo pagliaccio e a prenderlo in giro. Gli tiravano palle di sabbia, bolle sporche e plancton ammuffito. Pomacentride non sapeva come rispondere. Piu’ si arrabbiava, piu’ lo lasciavano solo. Del resto non era capace di stare zitto e voleva difendersi. Insomma, la situazione era dura e Pomacentride soffriva.

Un giorno pero’, mentre spinnettava tutto solo vicino a dei coralli, un grosso anemone tutto filamentoso lo chiamo’: “Ehi tu, bestiolina!” “Ci risiamo- penso’ Pomacentride- adesso mi picchiano di nuovo”. “Ehi tu bestiolina. Mi chiamo Actinario, e tu?” “Pomacentride ma tutti mi chiamano pagliaccio”. “Pomacentride, questo e’ un nome ben strano e difficile da ricordare. Io ti chiamero’ Pomo, se ti va.” “Fa’ come ti pare: basta che non mi picchi”. “No, Pomo, sta’ tranquillo. In realta’ avrei bisogno di te. Vedi, io sono grande e grosso e ho tentacoli velenosi che allontanano molti nemici. Pero’ in mare ci sono dei pesci farfalla, dai quali non riesco a difendermi. Arrivano, mi mangiucchiano i tentacoli e poi ripartono lasciandomi a pezzi.” “Ti capisco Actinario. Anch’io ho tanti nemici la’ fuori che mi saltano addosso e mi picchiano. Pero’ coi pesci farfalla ci so fare. Sono gli unici che hanno paura di me e che quando mi vedono alzano le pinne e guizzano via.” “Lo so Pomo ed e’ per questo che voglio farti una proposta. Io sono un buon compagnone, non sporco in casa, tiro’ giu’ l’asse del gabinetto, cucino bene e posso diventare un buon amico. Se a te va, sarei felice di farti venire a casa mia. Con i miei tentacoli posso allontanare tutti i pesci che ti disturbano e posso accarezzarti e farti il solletico”. “Fico –penso’ Pomacentride- ma cosa vorra’ in cambio Actinario?” “Niente Pomo. Se stai con me, i pesci farfalla non verranno a disturbarmi e a distruggermi la casa. Per paura dei miei tentacoli velenosi vedrai che anche i tuoi nemici ti rispetteranno. E poi ci faremo un sacco di compagnia. Che ne dici?”. Pomacentride ci penso’ su, guardo’ l’anemone dritto nei tentacoli e alla fine accetto’. “Ok – disse- mi sei simpatico Actinario e io verro’ a vivere con te. Ricordati che io vado a letto presto, che non amo il rumore e odio l’aglio e i fritti di mare. E mi raccomando, non fare le puzzette, che qua diventano bolle gigantesche e tutti in mare le vedono!”. “Va bene –disse Actinario- ci provero’. Benvenuto dunque a casa tua: metti comodo sul tentadivano e prenditi una coca-tenta-cola dal frigo. Diventeremo buoni amici!”.

Da quel giorno Actinario e Pomacentride vivono contenti in perfetta simbiosi. Hanno trovato un equilibrio per cui ognuno ha bisogno dell’altro. I pesci farfalla se ne stanno lontani e i vecchi amici di Pomo non si avvicinano piu’: hanno capito la forza silenziosa della loro unione. Nessuno chiama piu’ Pomacentride pagliaccio e la vita, la’ sotto nei mari blu blu, prosegue piu’ felice e serena di prima.

Pomacentride (con Actinario sullo sfondo...)

4 Comments:

  • At 5:48 AM, Anonymous said…

    Bello, lo leggero' alle nipoti (per lo meno ad Anna).
    Ma perche' i pesci farfalla hanno paura di Pomacentride?
    Baci,
    Marta

     
  • At 2:07 AM, Capobelsky said…

    MARTA,
    TI DO LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA PRESA DAL SITO CHE HA ISPIRATO LA STORIELLA PER I NIPOTI. UN BACIO E FAMMI SAPERE SE ANNA HA GRADITO.
    CIAO.
    EMANUELE
    Il pesce pagliaccio è immunizzato contro la puntura dell'anemone per lo spesso strato di muco che lo ricopre. Strofinandosi contro i tentacoli, cattura col proprio muco le sostanze inibenti, e in pratica si mimetizza da tentacolo, perfezionando l'immunità.
    A sua volta il pesce pagliaccio difende l'anemone contro i suoi soli nemici naturali: alcune specie di pesce farfalla, mangiatori di cnidari. L'osservazione del pesce che porta del cibo all'anemone è un artefatto dovuto alla cattività in acquario, non è mai stato osservato in ambiente dove il pesce pagliaccio si nutre di plancton, che cattura e ingoia in un boccone, e non afferra mai pezzi di cibo per nasconderli nell'anemone.
    Da notare come, in una coevoluzione, i due partner hanno completamente perso la possibilità di vivere da soli. Il pesce pagliaccio ha sviluppato pinne arrotondate e colorate, utili per rendersi evidente nelle lotte per il territorio, ma di ostacolo per il nuoto veloce: non potrebbe fuggire ai predatori se non avesse il rifugio dell'anemone. Questa dal canto suo ha perso la capacità di ritrarsi completamente negli anfratti, e quindi di sottrarsi all'attacco dei pesci farfalla. Si affida completamente al piccolo difensore.

     
  • At 3:39 AM, Anonymous said…

    Grazie, ma continuo a non capire come il piccolo pesce paglaiccio difenda l'anemone dal pesce farfalla...dovro' chiedere a qualche biologo!
    Marta

     
  • At 4:16 AM, Anonymous said…

    Ha questi scienziati ci faranno impazzire!!! Irene

     

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