POMACENTRIDE E ACTINARIO
Ogni tanto succedono cose brutte nel mondo. Uno vorrebbe che tutti fossero buoni ma invece c’e’ sempre qualcuno che ti ruba la merenda, tira i capelli, fa il prepotente. Rispondere con un pugno non serve mica tanto, ma non si puo’ nemmeno stare fermi e sorridere come nulla fosse successo. Trovare il giusto mezzo per farsi rispettare senza diventare dei bulli e’ un’impresa difficile, sia per i piccoli che per i grandi. Oggi allora vi racconto una breve storia di mare che magari puo’ aiutare a trovare una soluzione in mezzo a tanto male.

Un giorno pero’, mentre spinnettava tutto solo vicino a dei coralli, un grosso anemone tutto filamentoso lo chiamo’: “Ehi tu, bestiolina!” “Ci risiamo- penso’ Pomacentride- adesso mi picchiano di nuovo”. “Ehi tu bestiolina. Mi chiamo Actinario, e tu?” “Pomacentride ma tutti mi chiamano pagliaccio”. “Pomacentride, questo e’ un nome ben strano e difficile da ricordare. Io ti chiamero’ Pomo, se ti va.” “Fa’ come ti pare: basta che non mi picchi”. “No, Pomo, sta’ tranquillo. In realta’ avrei bisogno di te. Vedi, io sono grande e grosso e ho tentacoli velenosi che allontanano molti nemici. Pero’ in mare ci sono dei pesci farfalla, dai quali non riesco a difendermi. Arrivano, mi mangiucchiano i tentacoli e poi ripartono lasciandomi a pezzi.” “Ti capisco Actinario. Anch’io ho tanti nemici la’ fuori che mi saltano addosso e mi picchiano. Pero’ coi pesci farfalla ci so fare. Sono gli unici che hanno paura di me e che quando mi vedono alzano le pinne e guizzano via.” “Lo so Pomo ed e’ per questo che voglio farti una proposta. Io sono un buon compagnone, non sporco in casa, tiro’ giu’ l’asse del gabinetto, cucino bene e posso diventare un buon amico. Se a te va, sarei felice di farti venire a casa mia. Con i miei tentacoli posso allontanare tutti i pesci che ti disturbano e posso accarezzarti e farti il solletico”. “Fico –penso’ Pomacentride- ma cosa vorra’ in cambio Actinario?” “Niente Pomo. Se stai con me, i pesci farfalla non verranno a disturbarmi e a distruggermi la casa. Per paura dei miei tentacoli velenosi vedrai che anche i tuoi nemici ti rispetteranno. E poi ci faremo un sacco di compagnia. Che ne dici?”. Pomacentride ci penso’ su, guardo’ l’anemone dritto nei tentacoli e alla fine accetto’. “Ok – disse- mi sei simpatico Actinario e io verro’ a vivere con te. Ricordati che io vado a letto presto, che non amo il rumore e odio l’aglio e i fritti di mare. E mi raccomando, non fare le puzzette, che qua diventano bolle gigantesche e tutti in mare le vedono!”. “Va bene –disse Actinario- ci provero’. Benvenuto dunque a casa tua: metti comodo sul tentadivano e prenditi una coca-tenta-cola dal frigo. Diventeremo buoni amici!”.
Da quel giorno Actinario e Pomacentride vivono contenti in perfetta simbiosi. Hanno trovato un equilibrio per cui ognuno ha bisogno dell’altro. I pesci farfalla se ne stanno lontani e i vecchi amici di Pomo non si avvicinano piu’: hanno capito la forza silenziosa della loro unione. Nessuno chiama piu’ Pomacentride pagliaccio e la vita, la’ sotto nei mari blu blu, prosegue piu’ felice e serena di prima.
4 Comments:
At 5:48 AM, Anonymous said…
Bello, lo leggero' alle nipoti (per lo meno ad Anna).
Ma perche' i pesci farfalla hanno paura di Pomacentride?
Baci,
Marta
At 2:07 AM, Capobelsky said…
MARTA,
TI DO LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA PRESA DAL SITO CHE HA ISPIRATO LA STORIELLA PER I NIPOTI. UN BACIO E FAMMI SAPERE SE ANNA HA GRADITO.
CIAO.
EMANUELE
Il pesce pagliaccio è immunizzato contro la puntura dell'anemone per lo spesso strato di muco che lo ricopre. Strofinandosi contro i tentacoli, cattura col proprio muco le sostanze inibenti, e in pratica si mimetizza da tentacolo, perfezionando l'immunità.
A sua volta il pesce pagliaccio difende l'anemone contro i suoi soli nemici naturali: alcune specie di pesce farfalla, mangiatori di cnidari. L'osservazione del pesce che porta del cibo all'anemone è un artefatto dovuto alla cattività in acquario, non è mai stato osservato in ambiente dove il pesce pagliaccio si nutre di plancton, che cattura e ingoia in un boccone, e non afferra mai pezzi di cibo per nasconderli nell'anemone.
Da notare come, in una coevoluzione, i due partner hanno completamente perso la possibilità di vivere da soli. Il pesce pagliaccio ha sviluppato pinne arrotondate e colorate, utili per rendersi evidente nelle lotte per il territorio, ma di ostacolo per il nuoto veloce: non potrebbe fuggire ai predatori se non avesse il rifugio dell'anemone. Questa dal canto suo ha perso la capacità di ritrarsi completamente negli anfratti, e quindi di sottrarsi all'attacco dei pesci farfalla. Si affida completamente al piccolo difensore.
At 3:39 AM, Anonymous said…
Grazie, ma continuo a non capire come il piccolo pesce paglaiccio difenda l'anemone dal pesce farfalla...dovro' chiedere a qualche biologo!
Marta
At 4:16 AM, Anonymous said…
Ha questi scienziati ci faranno impazzire!!! Irene
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