MESSAGGIO DI FINE ANNO

Questo anno indimenticabile si chiude con il botto di Arturo, arrivato piano piano, senza fare male alla mamma e senza fare aspettare troppo ne' nonni ne' zii.
Piange con una voce piccola piccola, tiene le manine sopra la testa e apre gli occhi stretti raramente. Un altro miracolo di questo 2006 che a noi ha dato Alice (una botte pesantissima in confronto ad Arturino!) e altri bimbi a molti amici.
In questo fine anno che passeremo nella casa di Torino tranquilli e sereni (finalmente soli!), il nostro augurio più grande va ai bimbi imminenti (Angelica in primis, ormai in dirittura d'arrivo) e agli amici che ci stanno provando attendendo il momento magico (che arrivi presto!).
A tutti gli aficionados di capobelsky. it un bacio e delle coccole speciali da tenere lì e tirar fuori nei momenti più freddi dell'anno a venire. Buon 2007!
I Capobelsky (con zia Irene, zio Mario e Arturino!)

 

NATALE 2006

Auguri!

SI PARTE!

Stasera si spicca il volo e se tutto va bene sabato mattina ci si ritrovera' tutti a Torino.

Saremo in tour in Italia fino al 2 (Kapo) e al 5 (Belsky&Alice) gennaio.

A presto.

I Capobelsky

PS: Questa era la vista dal mio ufficio con gli inquietanti marabu appollaiati sugli alberi e le colline di Kampala sullo sfondo...

AFRICA E NATALE!

Ultimi giorni e si ritorna a casa. E' difficile immaginare il Natale sotto questo cielo, ma cosi' e': voglia e entusiasmo sono alle stelle.
I miei 10 (o quasi) desideri per Natale e le vacanze che arrivano sono:

1. Fare bagni a non finire con Alice
2. Mangiare il tacchino con patate con la nonna
3. Sentire il mio papa' che dice "Tanti auguri, tanti auguri, tanti auguri" alla Luna
4. Fare una foto alle 4 donne della mia vita tutte insieme
5. Sentire degli ultimi gadget elettronici da fradel Fabrizio
6. Farmi una sciata a Gressoney
7. Bermi un bicerin al Caffe' Carignano
8. Sentire la risata della zia mentre mostra la coscia (!)
9. Mangiare il polpettone di Maria Luisa (quella del Salvador)
10. Aprire i regali sempre mitici di Maria Luisa (quella di Via Guffanti) & Co.
11. Vedere il viso di Anna quando arriva Babbo Natale

In piu' metto le telefonate con gli amici e il tempo, tanto atteso, con la Belsky.

C'e' qualche lettore audace pronto a mettere nei commenti uno o due desiderata natalizi? Grazie grazie e baci.

UN MINUTO DI VIAGGIO IN AFRICA

http://www.youtube.com/watch?v=Jroel__eiUU

ALICE SEDUTA

 

ALICE

 

DALL'UGANDA

Se di questo viaggio in Uganda ho scritto poco, e' colpa del lavoro e dei minuti contati. In realta' e' un viaggio importante in cui sto imparando molto.

Stiamo facendo la valutazione di un programma Hiv-Aids finanziato dalla banca per 5 anni: parliamo con gente nei ministeri qui di Kampala, ma andiamo anche in giro, a visitare i progetti, a parlare con le persone, a toccare con mano.

Come in Eritrea mi ero ritrovato in una stanza con 30 prostitute a parlare di sesso, cosi' qua sono finito in una prigione femminile nelle morbide colline fuori Kampala per capire quanto una mucca possa essere importante per donne costrette a crescere i loro figli, magari con l'Aids, senza nessun possedimento oltre a una mucca e il suo latte (Yunus non e' diventato premio Nobel per nulla del resto...).

Sto girando per villaggi a incontrare le donne che si curano degli orfani dell'AIDS, a chiedere cosa serve, di cosa hanno bisogno...education, food, uniforms for the school...la risposta e' sempre uguale, in Uganda come nel resto dei paesi in via di sviluppo.

Ancora una volta sento il privilegio di fare questo lavoro. Al di la' delle fatiche dei viaggi, dei problemi intestinali e delle distanze che pesano soprattutto alla sera, il poter viaggiare, vedere e capire realta' tanto complesse e diverse e' un'opportunita' straordinaria. Fare qualcosa di pratico e' il secondo passo, non meno, non piu' importante.

ALICE SDRAIATA

 

LA FEDERA MAGICA

Regalo geniale della Belsky, per dormire tout ensemble anche a distanza (con il vantaggio extra di non essere svegliati dal mostrino!!!)

ALICA MANGIA!

Ieri Alice ha cominciato a mangiare la pappa dal seggiolino: ennesima milestone, come le chiamano gli americani, sia per la Belsky che per la Spopi (pure per il papa' che puo' assistere con meraviglia dalla stanza di un hotel a migliaia di Km di distanza...)

Il video, di chiara valenza storica (!), e' stato girato dalla zia Irene (in collaborazione col pupo...)

http://video.google.it/videoplay?docid=-335280206915148058&pr=goog-sl

PER LA ZIA IRENE...

Vista del Nilo dalla stanza dell'albergo (con feluche e opera house illuminata).

Il Cairo resta sempre una meraviglia...

AL CAIRO, MA ANCORA ASMARA...

Sono al Cairo, in una stanza d'albergo che guarda il Nilo, con le barche che vanno lente e in fondo il traffico che scorre sui ponti intasati di macchine. C'e' il sole dietro la nuvolaglia grigia, il solito caos, la solita gentilezza impacciata degli egizi, l'impressione di una citta' in cui il tempo scorre come il suo fiume. Prima di parlare di Cairo e dell'Uganda in arrivo, ecco le ultimissime foto di Asmara, scattate ieri, nell' unica giornata di semivacanza dopo una gran tirata lavorativa. Qua sopra un edificio dei tempi gloriosi; qua sotto scugnizzi eritrei che giocano a pallone per strada.
Da ultimo foto del Capobianco dal barbiere eritreo (non si preoccupino le donne di casa: ha fatto un gran bel lavoro...).

Baci egizi e buona domenica.

IL PRATONE DI COGNE

Dal balcone di casa Zagrebelsky si vede il prato di Cogne. Anche su internet lo si vede, e piu' o meno dalla stessa angolazione. Oggi, 9 dicembre, e' arrivata la prima neve. Le tre signore nella soffitta di Via Limnea Borealis saranno ben contente di svegliarsi nel bianco....

ASMARINA, OH ASMARINA...

Stanotte si parte. Da Asmara, citta' cui mi sono proprio affezionato, volo al Cairo, megalopoli che per me e' casa. Staro' li tutta la giornata e magari riusciro' a fare qualche compera natalizia. Poi alla sera riparto per Nairobi, altra citta' in cui ho passato un bel po' di tempo. Da li' via verso Kampala, Uganda, dove incomincero' le mie due ultime settimane di lavoro prima di rientrare in Italia.

Incomincio ad essere stancotto e ad aver voglia di pastrugnarmi la piccina, che al momento e' a Cogne assieme a mamma e nonna. Pare che Alice abbia imparato a stare sul seggiolino e mi dicono sia sempre di buon umore. Conto i giorni ma intanto cerco di godermi le bellezze di qua (vedi foto).

A META'

L'Eritrea e' un posto singolare dove convivono la religione cristiana e quella musulmana: 5o% da una parte, 50% dall'altra. Sulle strade e nei paesi si vedono cattedrali e chiese e a poche centinaia di metri moschee: di giorno e di notte si alternano echi di campane e preghiere del muezzin. Gli abiti tradizionali di cotone si alternano al velo e comunque sia le donne eritree restano una favola.

Sembra che la convivenza sia assolutamente pacifica e questo perche' l'identita' nazionale e' fattore unificante: e' un modello di convivenza interreligiosa abbastanza unico al mondo e sarebbe interessante studiarlo piu' a fondo.

Siccome il tempo e' poco, per oggi solo due foto e queste tre righe.

Baci e buon Sant'Ambros a tutti!

Capo

ALICE BARRICADERA...

Sembra una terrorista dell'ETA....

IL VECCHIO E LA BAMBINA

Il nonno Paolo ha inviato delle belle foto da Pavia dove la Belsky e la Spopi hanno passato un weekend speciale con zii e nonni. Purtroppo blogger mi rifiuta le immagini della mia bambina. Accetta invece di buon grado il volto di questo eritreo fotografato qualche giorno fa (chissa' poi perche'!).
Aspettiamo fiduciosi che la Belsky torni a Torino e riporti online la piccola e l'entourage...

ON THE ROAD (AFRICAN ROADS, OF COURSE!)

Sono tornato in Africa.

Non me ne sono realmente conto finche' non sono salito sulla piu' classica delle toyote bianche e ho incominciato a scendere dall'altopiano di Asmara alle lowlands verso nord est, verso paesi chiamati Keren e Barentu, nelle regioni di Ansaba e Gash Barka.

Il viaggio e' stato bellissimo, un viaggio all'indietro nella mia storia d'Africa cominciata nel '96. Ho ritrovato la bellezza della natura, gli alberi cui nomi e immagini avevo quasi dimenticato: baobab grandi come la storia, pareti rivestite di euforbie candelabrum in fiore, giganteschi eucalipti e manghi sotto cui verrebbe voglia di fermarsi per sempre.

Dell'Africa, e' un cliche', tutti ricordano i tramonti. E' un cliche' ma e' vero. Da nessuna parte ho visto tramonti belli come in questo continente: la luce e i colori di quei 10 minuti prima della notte hanno una magia difficile da descrivere.

Sulle strade infine si ritrova il caos, la gioia, l'assurdita' e l'umanita' della vita qua. Nella foto sotto ci siamo noi che spingiamo una jeep che si e' fermata in mezzo alla strada. Dietro, suore e frati eritrei, una cooperante italiana e altre persone mescolate li' per caso e per quel solo momento. Sullo sfondo un camion ribaltato doveva aver preso male la curva...