Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura e Alice

Saturday, April 29, 2006

LE YOGES e LO YOGI

Oggi esperienza trascendentale.
Siamo finiti al Tranquil Space di Dupont Circle. Li', in una casettina a schiera, fanno yoga. La casettina e' piena di yogis, come si chiamano gli amici del Tranquil Space. Solo che oggi era il giorno delle yoges, e in piu' delle yoges col panzone. I partners, dicono nel sito, sono welcome ma purtroppo ce n'era solo uno: facile immaginare chi fosse.
Concentratevi per un secondo, chiudete gli occhi, cantate OM nel profondo del vostro corpo e ispirate un poco d'incenso. Lentamente. Breath in, breath out. Ora riaprite gli occhi e immaginatevi la scena. Diciannove yoges nella posizione del guerriero, con pance arrotondate che sparano in ogni angolo del Tranquil Space. Tese, turgide, convinte. In un angolo la yoga Belsky in torsione come un capodoglio prega che la Pina non la sbilanci di un millimetro perche' se no e' la fine. Al suo fianco uno yogi, uno solo, guarda basito e sorride. Potere dello yoga.
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VIAGGIATORI

La nonna e' rientrata a Torino, scortata dal mitico Matteo in partenza anche lui, ma per l'Etiopia. Eccoli qui in una foto scattata all'aeroporto dopo che Rashid, il taxista etiope, li aveva scaricati. Pare che Matteo, rapito dai racconti della Micia, abbia rischiato di perdere l'aereo.
Le ultime notizie ce li danno entrambi arrivati a destinazione.
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Thursday, April 27, 2006

DAL GINECOLOGO

Oggi siamo stati alla rituale visita dalla ginecologa. Nella sala d'attesa tra le poche riviste, ne spiccava una (in numerose copie). Era li' su un tavolino a portata di donn(on)e incinta e bambini. Qua sotto la copertina della rivista: La suegra ne ha rubato una copia e cosi' sono riuscito a studiarmi la pubblicazione per benino. Il giornalino ha articoli quali "Your Guns", "Shooting habits" e "The Universal Rifle" piu' vari articoli dedicati a Mr. Kalashnikov e altre amenita' venatorie.
Nessun accenno a mamme incinte o a pupattoli fino all'ultima pagina, dove, tra gli advertisments per cacciatori dal sangue freddo, compare l'annuncio qua sotto. Ma...
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Wednesday, April 26, 2006

PEDIATRA

Oggi siamo stati alla visita prenatale dalla nostra potenziale pediatra. Siamo stati trattati benissimo, con gentilezza, tatto e competenza. Gioia e gaudio. Ci hanno tranquillizzato sul volare con la Pina a poche settimane dalla nascita, forniscono assistenza subito dopo il parto e sono molto a favore dell'allattamento. E' stato bello e ha fatto da contraltare alle brutte esperienze con la ginecologa.

Tuesday, April 25, 2006

LA SUEGRA

Dovevo partire per l’Iran. L’ho chiamata e la suegra ha immediatamente preso il biglietto per Washington. Non sono partito per colpa di Ahmedinejad ma la suegra e’ venuta comunque per prendersi cura della sua bimba. Se la porta in giro, se la coccola, visita asili con lei e chiacchiera del molto che vedono insieme. La colazione e’sempre pronta per tutti e tre e uscire dalla doccia con i toast caldi e' gran libidine. Chiacchieriamo di padri, storia americana, via col vento, Ivrea, Hokusai e adozioni. Quando va a letto dice “Ciau pipi” e si mette sul divano rosso a dormire. Le curo le piaghe da troppo camminare e fa ahi anche se non la tocco. Brindiamo insieme con vino rosso (poco), si fa amica dei nostri amici e sembra sempre a suo agio. Presenza delicata e forte, rispettosa e attenta.
Oggi pero’ la mitica Finzi se l’e’ portata via per una serata-notte a casa sua. Indi, senza suegra noi si balla a gran sushi e ci si spaparanza come pascià. Viva la suegra quando non c’e’ la suegra! ;-))
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Sunday, April 23, 2006

LA DOLCE VIRGINIA (Giorno 1)

Sotto una pioggia equatoriale a bordo della Finzimobil i nostri prodi sono partiti direzione Shenandoah. Formazione tipo: Capo alla guida, Belsky alla navigazione, Pinetta in allerta, nonna Micia navigatore di seconda, Finzi a casa perche' mica scema. Questa qua sotto la vista dalla macchina all'entrata nello Shenandoah.Salendo sulla Skyline Drive siamo sbucati al di sopra della nebbia e da su la vista era meravigliosa: nuvole veloci, paesaggio ancora invernale con temperature primaverili.
Andando sempre piu' su siamo arrivati al nostro lodge dove ci aspettava un tramonto dolce e romantico. La serata e' passata in uno chalet a mangiare e bere per poi finire in due camerette calde calde con atmosfera da rifugio nelle Alpi.
Qua sotto l'highlight della prima giornata: una fotografia scattata da Micia sulla skyline drive. La foto e' stata scattata con la mia digitale, mentre la nonna si chiudeva l'occhio destro con la mano sinistra cercando di guardare dentro l'oculare mentre tutto il corpo si avviluppava attorno alla macchina fotografica. Difficile da spiegare ma gli effetti su una donna incinta possono essere micidiali...
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LA DOLCE VIRGINIA (Giorno 2)

Oggi, spettacolare e inaspettato, ci ha raggiunti il sole. E allora giù, felici e contenti sulla Finzimobil, a scollinare per le valli morbide della Virginia. Siamo finiti a bere vino in una wineyard caratteristica con l'unico problema che i vini facevano schifo.La combriccola, grazie anche a numerosi assaggi a 13 gradi, era particolarmente allegra, come si puo' notare qua sotto.
Per tornare un po' seri siamo andati a Manassas, dove c'e' un enorme campo di battaglia della guerra d'indipendenza americana. Il posto è incantevole ma la sensazione di camminare sopra il sangue di tante vite rimane sottopelle. Guerre, allora e ora.
Torniamo alla vita e concludiamo questo fotoracconto con il nuovo che avanza sui campi di Manassas. Pinetta e mammà se la sono goduta. La prossima volta che si ritorna da queste parti con ogni probabilità ci sarà una pulciotta cui correre dietro!
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Friday, April 21, 2006

WOMAN IN RED

Stasera siamo stati ad una bella festa di una coppia olando-israeliana. La Micia s'e' mescolata con piacere e semplicita' con i trentenni nostri amici. La Belsky era molto bella, in un vestitino rosso prestito della cugina Anna (foto qua sotto a dimostrarne la rara belta').
Domani partiamo per lo Shenandoah, probabilmente sotto una pioggia e un tempo da lupi. La mitica Finzi ci dara' la macchina e magari verra' con noi. Se non e' scema se ne sta a casa sua perche' un weekend sotto la pioggia nelle montagne dello Shenandoah e' un po' da turisti Alpitour. Noi comunque partiamo pieni di ottimismo e speriamo in bene...
Baci e buon weekend a tutti.
La comune washingtoniana

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Thursday, April 20, 2006

VUDRU UILSON

Oggi la suocera e le bimbe sono andate a visitare la casa di VUDRU UILSON, presidente americano che creo' la Societa' delle Nazioni, e che vestiva con una pelliccia di canguro che la Micia invidia moltissimo. Da li' sono proseguite per l'asilo di Kalorama dove sono state agguantate da Sister AIRIN che ha mostrato loro le meraviglie di un nido multietnico, bilingue, pluriculturale e spirituale (sono aperti a Dio, ma non a un Dio di quartiere, indi ci piace). Alla sera siamo saliti tutti insieme in terrazza dove ci ha raggiunti Matteo. Poi cena con zuppa di patate e porri, frittata gianduiotti e via a nanna che siamo tutti stanchi stanchi. Stanotte gran festival della pipi': venghino, venghino!!!
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Tuesday, April 18, 2006

LA COMUNE

La comune washingtoniana (come del resto la mitica comune cairota dell'estate scorsa) e' in grande attività. Nonna Micia oggi è andata in giro per cimiteri (Arlington) e casette presidenziali (Mount Vernon) con la mitica Finzi. E' tutta garendola e in grande forma: fa chilometri, si nutre sanamente e si gode il bel clima locale. La Belsky lavora sul suo PhD e va a fare yoga assieme alle altre cicciopanze. Respira bene e si massaggia il pancino con grande goduria. Il Caput familiae lavora, estudia espanol e si pompa con muscle fitness assieme ai suoi amici.
A fine giornata tutti insieme da Sushi Taro per una bella cena giapu seduti sul tatami come fossimo davvero in Giapun. Poi camomilla, bacio della buonanotte e via per un'altra notte di sogni e attività notturne varie (la Pina salta sulla vescica di mammà ed è una gran festa per tutti tutte le notti...)
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Monday, April 17, 2006

PENSIERI

Queste sono le cartoline che l'amico Peppo e gentile consorte mi hanno spedito da novembre in poi. Paesaggi di Finlandia e pensieri affettuosi. Una cartolina al mese. Puntuale, silenziosa, calda. Piccoli gesti importanti che fanno felicità. Come un CD di Capossela arrivato da Irene attraverso la Madre di tutte le Pine e un libro di Disegni sulla paternità, regalo della Piggy e di Davide, ormai un cult nelle sere della comune Washingtoniana. Muchas gracias a todos.
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Sunday, April 16, 2006

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A WASHINGTON

Ma questa é America? Certamente molto diversa da come me la ricordavo. A cominciare dai pavimenti di legno dell'alloggio di Laura e Emanuele al raffinato ingresso del condominio con lampade Liberty. Siamo in un quartiere molto bello, pieno di alberi e fiori, tulipani, violette e enormi piante di lillà fioriti. La gente cammina per la strada, con bambini e cani, si sentono voci di persone che parlano. E' tutto molto 'umano'. Andiamo a un mercatino qui vicino, organico come piacerebbe a Marta, dove vendono insalata, broccoli, formaggi ...Prendiamo la metropolitana, con grandi ingressi di cemento, spaziosa, che sembra più una stazione di treni che i budelli del tube di Londra. Un primo assaggio del centro monumentale con una visita a un museo di arte giapponese e una mostra di Hokusai e tanta gente, multietnica, del week-end di Pasqua.
Ma é invece molto americano il pomeriggio di ieri di "open house" quando Emanuele cerca di affittare l'alloggio (dimostrando enorme bravura anche in questo) e arrivano una coppia di studentesse, una coppia di gay e un signore solo casual ma elegante. E mi ricorda tanto le comunità espatriate della California l'aiuto di Emanuele a un amico svizzero che trasloca, che é poi quello che lascia la casa dove si trasferiranno i nostri dal primo di maggio. E' un grande condominio dove già abitano alcuni amici italiani, che in questo periodo girano con nonne/i al seguito e con in mano pastiere napoletane.
Il clima é primaverile-variabile, gradevole, e non ci sono montagne all'orizzonte.

THE PINEs

Pine USA!Pine inMetro
Pine siopping
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Saturday, April 15, 2006

BUONA PASQUA!

Dai Capobelsky e dall'ovetto...
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Friday, April 14, 2006

E' ARRIVATA LA NONNA!

Oggi pomeriggio, fresca come una quindicenne, e' arrivata nonna Micia, accompagnata dalla sua figliola e dalla mitica Finzi cui intitoleremo presto un memorial qua a Washington per meriti acquisiti sul campo.
La nonna ha portato gianduiotti, vestitini per la Pina, lenti a contatto, l'ultimo libro di Terzani e suo figlio, e pure un ippopotamo che suona Brahms, regalo molto gradito di Nicoletta (grazie!).
Il buco Capobelsky non e' mai stato cosi' pieno: un letto, un divano e quasi quattro persone: ci aspettano giorni divertenti...
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Thursday, April 13, 2006

ARIA DI TRASLOCHI

Siccome la casa e' piccolina e noi si diventa tre fra meno di due mesi, ci siamo dati alla ricerca di una casa nuova. L'abbiamo trovata e adesso ci tocca trovare qualcuno che prenda la nostra. I Capobelsky si sono trasformati in piazzisti e domani aspettano pure nonna Micia per aumentare la massa critica di vendita.
Nel frattempo nel panzone di Laura la Pina continua a ballare la salsa, come se anche lei stesse incominciando ad essere strettina li' dov'e'. C'e' aria di primavera e di traslochi a Washington.

Tuesday, April 11, 2006

IL BRONTOSAURO

Le elezioni sono terminate. Si cercava un risultato netto e ne e' uscito il peggiore degli scenari. In piu' noi ci abbiamo quaso rimesso le arterie attaccati fino all'ultimo ai risultati di Campania e Camera. Il resto delle arterie ce lo facciamo fuori nelle prossime settimane fra riconteggi, elezione del Presidente, Amministrative e altre amenita'.
Al di la' dei risultati a noi resta il rammarico che il nostro paese resti rappresentato da brontosauri. Che di Cameron o di Zapatero o di leader alla scandinava noi non se ne riesca a produrre. Ingessati in abiti ammuffiti di vecchi nonni settantenni che vogliono essere leaders quando potrebbero godersi la pensione. Incapaci di produrre giovani politici con la forza dei giovani per scassare equilibri vetusti, con le orecchie dei giovani che sanno ancora mettersi in ascolto, con le gambe dei giovani che sanno camminare anche dove non ci sono tappeti rossi, con gli anni davanti dei giovani che riescono ancora a immaginare un futuro a lunga gittata. Ecco, se c'e' una cosa che queste elezioni ci hanno mostrato e' che apparteniamo a un sistema sclerotico dove i leaders brontosaurici rispecchiano un popolo stanco incapace di imparare l'alternanza, incapace di rischiare, arroccato su posizioni di 60 anni fa.
Triste, molto triste: come due vecchi che litigano.
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Monday, April 10, 2006

10 APRILE: 8:59 AM (Washington time)

Nell'attesa degli exit polls
(e Francesco si fa la doccia...)
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Sunday, April 09, 2006

FRANCIS IN DC

Carico di regali per noi e la Pina, oggi è arrivato Francesco. Sempre intelligente, sempre simpatico, bello uguale: si rassicuri Nicoletta che lo ama tanto...
Abbiamo fatto un gran bel picnic nel parco sopra casa a base di baguette, formaggi francesi e sana insalata. Siamo poi andati a fare una lunga passeggiata sul mall a vedere i cherry blossom. Purtroppo son già passati e ci toccherà aspettare l'anno prossimo.

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Friday, April 07, 2006

AFGHANISTAN

Dopo un paio di settimane cadenzate da tanto lavoro, poco sonno e picchi di ribellione gastrointestinale, mi ritrovo sull’aereo per Dubai a cercare di spiegare la magia dell’Afghanistan e il gran privilegio di poterci lavorare. Lo faccio qua sotto in un fotoracconto un filo lungo. E’ per chi ha voglia di leggere o solo di guardare le foto...

“Il fatto e’ che li’ tu ti diverti”. Me lo dice Laura, con il suo sorriso bello e un pizzico di malinconia, la sera prima di partire. Lascio lei e la Pina e non e’ bello. Ho la fortuna che una mi conosce e capisce, l’altra ancora non sa. Rashid, il taxista etiope di fiducia porta Matteo e me all’aeroporto. Si vola e si vola e alla fine attraverso un cielo carico di neve e acqua l’aereo delle Nazioni Unite sbuca dalle montagne imbiancate poco sopra Kabul.
Kabul e’ cambiata. Cinque anni fa le strade erano piene di biciclette e carretti con pennacchi variopinti: qualche taxi giallo e bianco qua e la’ ma niente di piu’. Oggi le strade sono un ingorgo di macchine. Si sta in coda a lungo e l’aria e’ piena di polvere e scarichi di automobili. A Kabul arrivano 600 nuove auto al giorno, prevalentemente da Dubai; road infrastructure e’ la priorita’ numero 1 del governo afghano: in un paese dalle lunghe distanze la crescita e’ legata allo sviluppo delle strade. Ne fanno le spese l’ambiente e la poesia del luogo.
A Kabul ci dedichiamo ad una serie di incontri al Ministero della Sanita’. E’ un momento interessante per la politica dell’Afghanistan. Il nuovo parlamento sta mettendo sotto torchio Karzai e i suoi ministri devono rispondere ad uno ad uno del loro operato per essere riconfermati. E’ la democrazia in azione e Karzai se la sta vedendo brutta. Il ministro della Sanita’ dovrebbe essere confermato anche grazie al successo del progetto della banca che sta portando servizi sanitari di base nelle zone piu’ remote del paese. Proprio nelle zone piu’ remote del paese ho passato le giornate piu’ interessanti di questo viaggio. Siamo partiti da Kabul, direzione nord. Dopo un’ora di strada abbiamo incominciato ad arrampicarci su strade tortuose in valli molto strette. Ci sono solo pochi paesini, fatti di terra e sassi. Si confondono coi colori della montagna. Sono li’, isolati, come da sempre. Sta arrivando la primavera e tutto e’ un fiore: macchie di ciliegi bianchi e alberi porpora, perfetti per un quadro di Sollazzi, pittore pavese che Riccardo mi fece amare tanti anni fa.
Salendo piu’ su, la vegetazione scompare. La catena dell’Hindukush si staglia imponente. Le cime sono coperte di neve e li’ dobbiamo arrivare. In cima c’e’ bufera. Le macchine e i camion afghani non ce la fanno. Hanno delle catene primordiali che fanno paura. Siamo in cima, nella nebbia e sotto una tempesta di neve. Davanti a noi il Salang tunnel, un’opera colossale voluta dai russi, distrutta dai Talebani e ricostruita dagli Americani dopo la guerra. E’ un buco di cemento nella montagna a 4500 metri, lungo parecchi chilometri. Non e’ areato e quindi al suo interno le macchine si muovono in una nebbia smoggosa densa e fitta. Il tunnel ha delle aperture ai lati dalle quali entra la neve che si accumula sulle pareti del tunnel per parecchi metri di altezza. Cio’ che va in strada diventa ghiaccio. Spesso ci si rimane bloccati, a volte anche per ore. Noi ci abbiamo messo 20 minuti: un viaggio in un tunnel apocalittico dal quale si esce per incominciare la discesa verso Mazar I Sharif.
Dalla cima dell’Hindukush in poi incomincia uno spettacolo naturale incredibile: prima montagne estreme, poi pianure che l’occhio non segue, poi canyon profondi e poi ancora colline dolcissime. Gli spazi sono immensi e la natura e’ incontaminata e possente. Umiliante, nel senso letterale.
Nelle province di Samangan, Saripur, Balkh andiamo a visitare i centri sanitari che la Banca finanzia attraverso il Ministero della Sanita’ che a sua volte contratta i servizi a organizzazioni non governative.
I centri sono puliti, con buone riserve di farmaci, e soprattutto con abbondante personale medico ed infermieristico (cosa impensabile per qualsiasi paese africano!). L’unico problema e’ che poca gente utilizza i centri sanitari. In gergo economico, e’ piu’ un problema di domanda che non di offerta. E la domanda e’ bassa per diversi motivi. Innanzitutto i paesi sono dispersi in un raggio molto ampio: per molti residenti di piccoli paesini ci vogliono parecchie ore a piedi per arrivare al primo centro sanitario. Poi c’e’ la neve, almeno in inverno. In piu’ non esistono ambulanze e affittare una macchina ha un costo enorme che pochissimi si possono permettere. Esistono infine dei problemi culturali.

Nonostante le visite antenatali siano aumentate moltissimo e i centri siano dotati di ostetriche qualificate, le donne non vengono a partorire, scegliendo di rischiare un parto a casa. Abbiamo chiesto e richiesto e la risposta e’ sempre stata una: partorire in un centro sanitario “is shameful”. Bisognera’ andarci piu’ a fondo e cercare soluzioni per risolvere anche questo problema: i dati sulla mortalita’ materna (terribili in Afghanistan) lo impongono. E’ una tipica sfida di sanita’ pubblica, quello che amo di piu’ del mio lavoro.
Un viaggio di lavoro come questo e’ fatto di mille cose: chiacchierate con i colleghi (afghani e non) nelle lunghe ore sulle toyota bianche, colazioni a base di kebab in ristorantini afgani dove non manderesti il tuo peggior nemico, notti in sacco a pelo o in stanze condivise con il tuo boss che russa, cieli senza luce a oscurare le stelle, discussioni con lo staff dei centri sanitari e delle ONG, the verdi a non finire, pranzi al sacco sul ciglio di una strada in mezzo ad un panorama incantevole. Tutto questo e’ il mio Afghanistan, che resta dentro come i parassiti che ormai da giorni funestano il mio intestino.
Ho cercato di raccontarne un pezzetto, con un po’ di foto e un po’ di parole (troppe!). Le metto sul blog questo venerdi pomeriggio mentre sorvolo l’Atlantico per tornare da Laura e da Pinetta.

Tuesday, April 04, 2006

BACI DA KABUL

Cronache piu' dettagliate e foto seguiranno non appena possibile...

Sunday, April 02, 2006

CORSO PRE-PARTO E UFFICIO AFFITTI.

Ieri, la Pina ed io ci siamo attrezzate di block notes e penna e siamo andate al corso pre-parto. Insieme a noi sei altre coppie panciute. Il corso e’ stato molto utile: ci hanno fatto vedere tre parti diversi e spiegato come funziona il tutto. Adesso abbiamo le idée piu’ chiare e la Pina ed io, almeno in teoria, sappiamo come fare. Ho preso appunti in modo da riferire tutto ad Emanuele e gia’ questa sera sulla linea Washington-Afghanistan non si e’ parlato di altro…
Poi in serata sono stata a cena da degli amici di Marta, Stefano ed Elena, da cui era di passaggio un’altra amica di Marta con marito. Da quando vivo all’estero finisce che vedo piu’ io gli amici di Marta che Marta stessa. La cena e’ stata piacevolissima e, tra un risotto alle fragole e una chiacchierata sulla lontana Italia, e’ passata in un batti baleno.
Oggi poi ho fatto vedere la casa ad alcune persone che forse sono interessate ad affittarla: volendo noi andare a vivere ai primi di Maggio in un’altra casa qua vicino. Far vedere la casa e’ divertentissimo: mi sa che ho scoperto una parte sociale di me stessa e magari una un carriera per il futuro!