Capobelsky

Questo blog e'la nostra casa virtuale. Ci troverete tanto disordine, magari qualche oggetto prezioso, e sicuramente vita, storie e foto di noi. Benvenuti. Emanuele, Laura, Alice e Agata.

Wednesday, November 30, 2005

PANZABELSKY
(Vietato ai minori)
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Tuesday, November 29, 2005

I MIEI LIBRI

Il mio comodino di Washington (in realta' un cesto in vimini dell'Ikea) sta diventando un campo di battaglia. Al momento c'e' una lotta in atto per la cima della pila. Da una parte Persepolis, racconto a fumetti dell'infanzia di una ragazza iraniana ironica e profonda. Dall'altra c'e' Life of Pi, una storia di uomini e animali che parte in India e si sviluppa fra magia e avventura. Sempre dall'India arriva Half a man, un libro del premio nobel Naipaul che sto disperatamente cercando di cominciare. Piu' giu', sempre pronto a scattare in cima al mercoledi sera resta il buon Terzani. Vicino alla giostra c'e' poi un libro regalato dalla Chiara, il Sillabario di Parise, tante lettere e belle piccole storie da centellinare. Negli ultimi due giorni mi sono poi arrivati 3 regali/prestiti: Poil de cairote (libro sul Cairo, in francese!) un libro di Coetzee che mi e' stato presentato (e prestato) come fosse un capolavoro senza uguali e un libro di autore sconosciuto arrivato da fratel Fabrizio (pare includere un messaggio importante, indi e' alto nella mia priority list!). Nella libreria, in attesa, c'e' poi Amado con il suo Gabriella garofano e cannella che mi ha sempre ispirato e non ho mai letto. Perche' scrivo questo? Semplicemente per dire che un libro a Natale e' sempre uno dei regali piu' belli e che se anche finiro' con leggere i libri ad agosto (tra un cambio di pannolino e l'altro), sara' bello ricevere altra carta per riempire occhi e libreria.
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LA ZIA DEBBIE

Ci eravamo dimenticati di menzionare l'autrice della prima foto di Pinett. Rimediamo subito con questa immagine scattata al San Matteo in ottobre: la dottoressa Mammoliti appare sorridente e professionale mentre la Belsky se la ride nello sfondo. Pinett non si vede ma era li' che se la godeva tra la mamma e la "quinta" zia. Io invece pensavo a quando ho conosciuto la Deborah in collegio, al nostro puzzle di Magritte, alla due cavalli e alla storia passata attraverso gli anni. Si e' tutti piu' grandi e non e' poi cosa grama...
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Saturday, November 26, 2005

INTRODUCING PINETT!

Signore e signori,
siamo lieti di presentare ufficialmente PINETT, l'ultima ed esclusiva creazione della premiata ditta Capobelsky. Esemplare unico, PINETT verra' prodotto in un solo modello italo-americano. La progettazione e' stata portata a termine nei laboratori di Washington mentre le fase iniziali di assemblaggio sono attualmente in corso nella nostra sede londinese. PINETT e' al momento nella tredicesima settimana di sviluppo e il suo lancio e' previsto per la prima meta' di giugno 2006, in occasione dell'apertura dei Campionati del Mondo di calcio.
Nei mesi a venire questo blog ospitera' foto esclusive del prototipo PINETT. Chiunque fosse interessato puo' inviare commenti sul sito. Tuttavia ci dobbiamo scusare anticipatamente per l'impossibilita' di accogliere suggerimenti e critiche per migliorare PINETT. I tempi di produzione sono infatti serratissimi e non c'e' piu' modo di modificare il progetto originario. Dopo l'entrata sul mercato di PINETT, la premiata ditta Capobelsky sara' lieta di accogliere commenti e suggerimenti per l'ideazione di un secondo modello da lanciare sul mercato internazionale entro il 2010.
Consapevoli e grati della vostra partecipazione. Cordialmente,
Capo & Belsky
Capobelsky Inc. London/Washington
PINETT, IL FUTURO ORA! (Pubblicita' subliminale)
PINETT in tutto lo splendore dei suoi 6,2 mm!
(Il piccolo e' quel coso bianco sulla destra in basso nella sacca nera) PS: Foto di piu' di un mese fa: indi PINETT ora e' piu' grande,
mooolto piu' grande...
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Anche a Londra si stanno preparando...
(cliccare sulla foto per leggere il bigliettino nel fiocco...)
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Friday, November 25, 2005

RIENTRO

La Belsky e' tornata nel suo dorm dove ci sono il trenino (foto un po' piu' sotto), tanti libri e un computer per tenersi in contatto con il mondo. Il Kapo e' tornato a Washington dopo aver sorvolato lande fredde (altra foto qua sotto) e essersi guardato "The Interpreter", film girato alle Nazioni Unite con una Kidman bella e brava. Al mio arrivo dopo tante ore di aereo e un'oretta di supershuttle sono entrato nell'androne di casa, stanco e un filo malinconico. Mi aspettava una casa fredda e una marea di carte: la banca, la luce, l'assicurazione e il telefono. Tra le scartoffie pero' sono spuntate delle cartoline. Una di Keith Haring tutta colorata, una con un pinguino nel ghiaccio finnico, una con su il piccolo principe e in piu' un invito per un matrimonio e una lettera con dentro un calendario dell'avvento. Piu' in la' un paccone regalo per me: dentro c'erano un CD e un libro! Insomma, quello che poteva essere un rientro triste e grigio si e' trasformato in una gran festa: grazie grazie.
NORD
(da qualche parte vicino al polo fra Londra e Washington)
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IL GIARDINIERE, LA SARAH E IL TRENO

Giornata di gran rilasso in una Londra grigia e fredda. Abbiamo visitato il loculo dove abita la Lauretta: piccolo ma pulito e dignitoso. Ha un bagnetto minuscolo che ricorda i WC del treno. Solo che lei ha pure la doccia. Come in first.
Poi siamo andati al cinimini di Leicester Square a vedere "The Constant Gardener". E' un film speciale per noi perche' ci lavoravano in Kenya quando eravamo giu' noi. E' ben costruito e ben girato. Fa vedere i contrasti di Nairobi, le targhe rosse dei diplomatici e Kibera, l'innocenza di una natura selvaggia e la violenza della corruzione e della poverta'. Ralph Phiennes e' bravo ma posso assicurare che dal vivo non e' poi un granche'. L'attrice che recita con lui e' magnifica e le scene nella vasca da bagno col pancione sono puro spettacolo.
Alla sera siamo andati nel jazz club di Pizza Express, un posticino da segnare in quel di Soho. Ci sono pochi tavoli, un ambiente molto casual e ogni sera un gruppo jazz che suona. Ti servono la pizza e ti godi lo spettacolo. Ieri sera abbiamo ascoltato Sarah Jane Morris, cantante che a me piace molto. Ha i capelli rossi, una presenza niente male e una voce soul da brivido. Urlava su e giu' per il palchetto come avesse davanti una platea di mille persone. Invece eravamo pochi intimi, forse solo i Capobelsky, intenti ad ascoltare e a godersi un altro momento di tranquillita' in questa toccata e fuga londinese.
La Belsky e il treno.
Questa e' la Sarah Jane Morris di cui sopra...

Thursday, November 24, 2005

DI NUOVO LONDRA

Eccoci qua, di nuovo a Londra, di nuovo insieme. Fuori c'e' la nebbia e fa freddo anche se non ci sono ne' la neve di Torino, ne' le biciclette gelate di Braunschweig. Come promesso ce la stiamo godendo. Siamo in un lussuoso hotel in centro (carrrrrrro come il fuoco!) e gironzoliamo per Londra come una bella coppietta di Peynet. Siamo stati a vedere Wallace & Gromit, un bel cartone animato divertente che dovrebbe piacere molto ai nipoti, abbiamo cenato con Franz e Francesco in un ottimo ristorantino spagnolo in Charlotte Street, e abbiamo allegramente passeggiato per la National Gallery. Abbiamo visto per la prima volta la Vergine delle Rocce di Leonardo e un cartone preparativo in carboncino: di una bellezza mozzafiato, soprattutto i dettagli.
La Belsky e' in forma, molto rilassata e morbida. Adesso e' in camera che dormicchia ancora un po' prima che si vada fuori insieme per fare colazione e ricominciare un'altra magnifica (speriamo) giornata londinese.
PS: Un grazie a tutti per gli auguri graditissimi. Soprattutto alla Piggy che e' arrivata nonostante i vari casini tecnologici e ad Ada/Alberto che non sapevo seguissero il blog: benvenuti!
Capobelsky in London!
Luminosa e bella lei, sporchetto (ma sempre bello) lui!
Belsky Natalizia
(fotografata da Liberty, negozio trendy e molto gender in Oxford Street)
Franz & Francis (un'altra strana coppia...)

Monday, November 21, 2005

TRENTADUE

Questo sara' il compleanno piu' lungo della mia storia: 30 ore e mezza per 32 anni. La giornata comincia a Mumbai dove alle 2 di notte prendero' l'aereo per Londra. Spero che il primo regalo arrivi dalla hostess al check-in: se riesco a commuoverla e a farmi fare l'upgrade incomincio i 32 a gran champagne! Complice il fuso orario viaggero' dieci ore per arrivare a Londra alle 7 del mattino. Li' ci sara' il regalo piu' bello: la Belsky vestita come una principessa della Francia (con la giacca del suo papa', mi dice...). Prenderemo l' Heathrow Express o la Tube e via verso un albergo in centro a Londra dove altri fiumi di champagne scorreranno (sponsorizzati dai regali di nonna e genitori, ole'!). Ce la godremo e ce la godremo e ce la godremo.
Concludo piu' seriamente. Sono 32 e sono tanti. Nel mezzo del cammin, direbbero Dante e il mio papa'. E' un periodo magico, dove tutto sta insieme alla perfezione e sembra un miracolo. Le persone che leggono questo blog sono parte di questo equilibrio e a loro, a voi, sono grato. Il passato alle spalle e' ricco, il presente quasi indescrivibile. Il futuro, per una volta, poco importa.
Baci e buon compleanno!
l.e.k
PS x le cognate: a Goa ho saccheggiato un negozietto tibetano spettacolare: sara' il Natale piu' zen che abbiate mai visto! Non ho ancora regali per tutti ma pare che mi rimandino in India a meta' dicembre, indi finiro' di fare provviste la'. Namaste' e Om Shanti uber alles!

Sunday, November 20, 2005

CIAO CIAO GOA

La Belsky e' rientrata da Strasburgo e io sto per lasciare l'India. Martedi mattina i Capobelsky si ritrovano a Londra. Un'ultima foto di una chiesa di Goa e bye bye.

HOTEL

Quella in alto a sinistra e' la stanza del mio albergo. Cio' tanto di palmina esotica che fa grande coreografia. Anche se non si vede, l'oceano e' li' davanti ed e' davvero una meraviglia.

Friday, November 18, 2005

GOA

Goa e' in India ma sembra Portogallo: 400 anni di dominazione non si scordano in meno di mezzo secolo. Goa ha dei musicisti straordinari e ieri sera abbiamo ballato fino a tardi navigando sulle acque dell'Arabian Sea. Goa ha delle spiagge magnifiche e al tramonto e' un piacere tuffarcisi, col sole che si scioglie nell'acqua e il calore del giorno che se ne va piano piano. Goa e' un bel posto e questi giorni me li sto proprio godendo nell'attesa di tornare a Londra nelle braccia della Belsky.
Per ora di Goa passo qualche foto: ne parlero' piu' in la', o sul blog, o a viva voce. Per le cognate, domani sera vado a fare la spesa natalizia: il carry e' gia' segnato. Pe gli altri, se qualcuno vuole qualcosa di indiano, fatevi sentire in fretta!
Chiese europee e palme
Preghiere
Albero indiano

Tuesday, November 15, 2005

IN VIAGGIO

Oggi i Capobelsky viaggiano: la Belsky va a Strasburgo, il Capo a Goa. Ad aspettarli ci saranno rispettivamente il babbo e l'oceano indiano.
Arriveranno presto foto dell'oceano e dell'India, nonche' qualche racconto. Per ora posso solo dire che a Delhi ho dormito in un albergone spettacolare che niente ha a che vedere con l'India vera. Molto meglio la stanza bunker a Kabul, che non ha televisione, non ha frigo, non ha salottino ne' niente, ma ha l'originalita' di un luogo unico. Gli albergoni da catena sono come la Coca Cola: dolciastri e buoni per tutti. Gli alberghetti piccoli e un po' run down per me sono il massimo. Rimangono nella memoria e questo, in fondo, e' cio' che conta.

Questo e' l'interno del Le Meridien di Delhi (molto sciccoso e molto fotogenico...)

Monday, November 14, 2005

KASINI A KABUL

Ciao tutti,
c'e' stato un po' di casotto fuori da Kabul. Io sto bene e sono nella mia guesthouse. Domattina allegro e contento mi sposto a Delhi e di li' andro' a Goa mercoledi.
Baci baci.
e/l/k

Saturday, November 12, 2005

ORA E ALLORA

Le strade sono ancora le stesse: aumenta il traffico ma i malinconici taxi gialli ripetono le loro corse di sempre nella nebbia del mattino. Le folte barbe nere sono ancora li', solo piu' corte. Incorniciano dei visi di una bellezza antica, immutabile. Al centro, degli occhi scuri, profondi e liquidi. Hanno una luce dentro che come allora continua a stregarmi. Il Mulla Abbas, talebano ministro della Sanita' non c'e' piu'. I suoi insulti in farsi sono ora parole inglesi gentili di un ministro elegante e distinto. Il pane afgano, grande come il piatto di una racchetta da tennis, e' ancora li' ad accogliermi al mattino dopo la doccia (calda!) del risveglio. E' un pane buonissimo, diverso ma pari di gusto alla sfoglia enorme e calda che preparano in Yemen. Mi piace pensare che il pane sia uno dei pochi piaceri umani che ai poveri non e' negato. Proibitivo per i non occidentali il pad thai di Kabul: ottimo per una cena stralunata lontano da tutto. Potrebbe essere Milano, Londra, ovunque. Un burqa ci accoglie all'entrata del ministero e nei nostri meeting con decine di ufficiali una sola donna compare. Velata all'egiziana, in modo discreto, come ad indicare un'alternativa possibile. Infine all'aperto, dove tutto e' in costruzione, tutto e' in movimento, fragoroso come il rumore della storia che passa. Guardo in alto e il cielo oggi e' blu. E' bellissimo come era quattro anni fa. In un angolo, libero come un uccello, uno dei simboli piu' delicati che il regime talebano aveva vietato. Un aquilone giallo e verde: il mio bentornato in Afghanistan.

Friday, November 11, 2005

CAPOBELSKY IN LONDON

Ecco qua una bella foto scattata ad Hyde Park
(trolley verde Pelizzatti Perego per lui, trolley blu 'Nzesa' per lei)

Thursday, November 10, 2005

FIRST AND LAST

Scrivo da Kabul. E' scuro e fuori piove. Fa pure freddino, ma io sono contento. Contento di essere qui, contento di esserci arrivato. E' stata un'avventura durata quasi due giorni e lasciamo da parte i fusi orari vari. Sono passato tra due mondi: quello della British Airways che mi fa l'upgrade in first con tanto di pigiamino personale per la notte e quello della Pakistan Airlines che cancella il volo per Kabul perche' non ha abbastanza passeggeri da riempire l'aereo (pero' ti dicono che lo annullano per motivi metereologici, roba da matti!). Fermo a Islamabad scopro che c'e' il piu' classico dei moschini delle Nazioni Unite che parte dopo mezz'ora: c'e' ancora un posto libero e potrei infilarmici. Ho bisogno pero' dell'autorizzazione dal mio ufficio di Kabul. Non ho il numero e nessuno riesce a darmelo. Il tempo passa e decido di provare a chiamare Laura. Non risponde. Allora provo con Peppo. Mitico Peppo: non gli dico neanche ciao, gli dico solo di andare a guardare su internet il numero della Banca a Kabul. Lo richiamo dopo 30 secondi: l'ha trovato. Allora chiamo, ma non prendo la linea. Poi finalmente ci riesco e mi dicono di chiamare un altro numero. E allora li' richiamo per 15 volte (giuro!) e dall'altra parte una dell'ufficio dice Hallo ma non mi sente. Il tempo scorre e Kabul si allontana. Morale, quando rinuncio e sto mettendo l'anima in pace per due giorni da passare a Islamabad, riesco, miracolosamente, a connettermi, parlo a raffica e ottengo l'autorizzazione. Corro al terminal; mi dicono che non mi prendono piu' le valigie perche' e' troppo tardi; cambiano idea; forse faccio ancora in tempo. Passaporto, visto, esco dall'aeroporto dopo 9 ore di attesa: la mosca volante da 8 posti e' li', di nuovo come fossi in Somalia. Vanno i motori e ci alziamo leggeri e in fretta. Dopo un'oretta spunta Kabul tra le nuvole giu' in basso. C'e' un grande poster del leone del Panshir all'entrata dell'aeroporto: Massud fu ammazzato il 10 settembre 2001, due settimane dopo che io avevo lasciato l'Afghanistan per l'ultima volta. Ora sono qua, di nuovo, a chiudere un cerchio e a riaprirne un altro. In un certo senso mi sento a casa.

Wednesday, November 09, 2005

LONDRA

Il duo Capobelsky si e' riformato stamane in una Londra spettacolare: cielo terso, colori autunnali, aria fresca e serenita'. La Belsky era molto bella, riposata e serena; il Capo bello come mamma l'ha fatto, riposato il giusto (grazie British Airways!) e molto sereno.
Ce la siamo davvero goduta anche se per poco. Poi la Belsky e il suo trolley sono partiti per Gatwick e Braunschweig mentre il Capo si e' infilato nel bus per Heathrow da dove si proseguira' il girotondo verso il Centrasia.
Temo che il blog soffrira' un po' nelle prossime settimane ma faremo di tutto per mantenerlo vivo e updated.
Per ora, baci e coccole dalle nuvole.
I Capobelsky volanti

Tuesday, November 08, 2005

GIRO GIRO TONDO

Saluti da e a Washington. Sono in partenza per un altro tour: questa volta l'itinerario prevede Washington-Londra-Islamabad-Kabul-Delhi-Goa-Mumbai-Londra-Washington. In pratica staro' al freddo di Kabul una settimana (mi sa che ci sara' neve...), poi vado ai 30 gradi di Goa (India) per un'altra settimana. Sulla via d'andata e di ritorno il duo Capobelsky si ritrovera' in terra d'Albione per festeggiare, tra l'altro, il mio genetliaco.
Bacibaci.
e/k/l
P.S.: Per le mamme che si preoccupano e vogliono qualche dettaglio in piu': a Kabul vado a controllare a che punto e' il Ministero della Sanita' con il piano di prevenzione contro l'influenza aviaria. In piu' dobbiamo discutere un grosso progetto sanitario che la Banca finanziera' a partire dal 2006, nonche' degli interventi di salute mentale (papa' ne parleremo quando torno...). A Goa vado invece a incontrare il gruppo della Banca che si occupa di sanita' e educazione in Sud Asia: la chiamano retreat ed e' una specie di gita di gruppo in cui si lavora ma ce la si gode pure.
Se ce la faccio mettero' su foto, ma non prometto nulla.

Monday, November 07, 2005

LABELSKY

Siccome negli ultimi tempi il blog si e' impoverito della presenza luminosa della Belsky, ecco qua alcuni scatti d'archivio per la gioia di mamma Micia e di tutti i Zagrefans.
Naivasha, 2003
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Julia e Laura (Nairobi, 2003)
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La strana coppia (Stoccolma, 2002)
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Sunday, November 06, 2005

MONTREAL

Di ritrono dal Canada dove faceva un freddo caino e il cielo minacciava quasi neve. Com'e' lontano il Kenya, ma con Cristina ci si ritrova in fretta e i luoghi non hanno poi tanta importanza. Qualche foto ricordo, come al solito.
Montreart
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Autunno canadese dalla finestra di Ca' Zucca
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A woman in red...
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...and a man in red!
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Friday, November 04, 2005

A BACHELOR'S LIFE II

Siccome anche oggi non lavoro grazie alla grande flessibilita' della banca (che ci fa lavorare per due settimane piu' a lungo ogni giorno per darci il secondo venerdi libero!), ho deciso di continuare con la bachelor's life e di prendere un aereo per andare a trovare la Cri, amica storica di Nairobi nonche' depositaria del bouquet nuziale della Belsky. Sono quindi a Montreal dove le betulle sono gialle, l'aria e' fresca e l'atmosfera e' quasi europea. Anche questo weekend andro' alla ricerca di cose belle e di qualche foto da condividere al ritorno. Buon weekend a tutti.
The Bachelor

COMMENTI II

L' altra sera mentre rientravo stancotto a casa, ho trovato nella buca delle lettere una busta scritta con una calligrafia per me unica. E' quella delle etichette sulle coperte di Chiesa, delle ricette scritte sul retro dei calendari della Popolare di Sondrio, quella che segnava i miei compiti di latino e greco nei punti sbagliati. Anche la mia nonna, dall'alto dei suoi quasi 90, commentava alcune uscite infelici sul blog. Lo faceva con la profondita', la lucidita' e la leggerezza che tanto la contraddistinguono. E viene da pensare che in un tempo di velocita', email e parole via skype, e' ancora importante scriversi lettere che viaggino attraverso il mondo, lettere da mettere in una scatola di cartone per poi rileggerle piu' in la', in altri tempi, in altri luoghi. Scriviamoci. Magari anche solo una cartolina se una lettera e' troppo. Gli indirizzi li abbiamo; il tempo, se si vuole, pure.

Wednesday, November 02, 2005

COMMENTI

Oggi e' il mio mercoledi zen, indi, anche se le cognate femministe si scagliano contro il mio sciattume casalingo, tutto rimbalza: namaste', cognate!
Provo invece molta simpatia per Franz che mette nei commenti delle canzoni tristi che vien voglia di suicidarsi.
Tutti gli altri non fanno commenti ma va bene cosi': i Capobelsky stanno sviluppando la strategia natalizia che i regali migliori andranno ai lettori piu' affezionati. Tanto peggio per gli altri!
In ogni caso, grazie ai tanti che ci visitano sul web: in questo periodo abbiamo una media di una quarantina di contatti al giorno ed e' motivante, anche se un poco demanding.
Per esempio ora sono passate le 10 di sera e sono ancora alla Banca a stomaco vuoto. E' ora di andare: un abbraccio a tutti anche a quelli che non commentano perche' si vergognano, e a quelli che pensano male e si trattengono dall'esprimersi per buona creanza. Vi vogliamo bene lo stesso!
Ciao.
I Capobelsky

Tuesday, November 01, 2005

A BACHELOR'S LIFE

La vita da single porta ahime' molti dolori. Qui sotto due foto che testimoniano le difficolta' estreme dovute alla mancanza della spouse. La prima mostra il povero bachelor alle prese con il bucato di 3 settimane (foto scattata a mezzanotte, notoria ora per la laundry dei bachelors di Washington...). La seconda mostra gli effetti del deprivamento di moglie sul frigo di casa. Alle 11.50 di stasera il frigo totalizza una cipolla e mezza, una bottiglietta vuota lasciata dalla moglie prima della partenza, un mezzo etto di burro e un sugo barilla lasciato a 1/3 all'incirca da tre settimane. Mia cognata Irene, che a me ci tiene e mi ha rimproverato tanto al Cairo per lo stato pietoso del mio frigo, anche questa volta avra' diritto a farmi la ramanzina!
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UN PO' DI ARTE

Durante il weekend newyorkese Gabriele ed io ci siamo dati ad una maratona di musei e gallerie. Al Guggenheim abbiamo visto una mostra sulla pittura in Russia, a partire dalle icone cristiane per arrivare su su fino all'avanguardia russa e ai manifesti politici stalinisti. Al Metropolitan c'era invece una esposizione dei disegni di Van Gogh mentre alla Neue Galerie veniva esposta una collezione, splendida, di disegni di Egon Schiele, pittore straordinario morto a soli 28 anni per la pandemia di influenza del 1918.
Una delle cose piu' belle pero' e' stata la scoperta di Calatrava, un architetto spagnolo che costruisce opere magiche, ponti sospesi, grattacieli che si avvitano come per gioco, tetti che sembrano onde. Suo e' il progetto che ridara' vita a Ground Zero nella parte centrale, vivibile, sotto le varie torri di Libeskind. Anche li' sara' un'opera leggera e spettacolare, come da suo stile. Insomma, una scoperta. Se Peppo e Camilla conoscono (e come no?!?) sarei curioso di sentire il giudizio degli architetti di casa (che da brave spie guatano il blog ma non si fanno mai vedere...).
Le bellezze morbide di Modigliani...
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...e le bellezze inquietanti di Giacometti.
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