Il dipendente medio della Banca ha un sogno comune: un ufficio con la finestra. sia che volga all'esterno o nei cortili interni dei super-palazzi di vetro. Il binomio potere-finestre e' concetto portante dell'istituzione (equivalente, 21esimo secolo, al Ficus fantozziano) e per un office window, in quattro anni, ho assistito, basito, a bassezze incredibili. Ora, da che sono arrivato alla Banca, io un ufficio con la finestra mai ce l'ho avuto. Mi e' stato offerto un paio di volte dalla mia segretaria sparti-uffici ma io sto bene dove sto, tra i disegni di Alice, cartoline di amici, parole del Dalai Lama e manufatti del Messico e dell' India. Oggi pero' si e' posto un problema, paradossale, che vi sottopongo. La supersegretaria dell'ufficio e' venuta da me e mi ha detto che me ne devo andare dal mio loculetto felice. Per andare dove? Ma nell'office window, of course! Motivo? Visto che sono stato promosso a luglio, e' necessario che eserciti il mio presunto diritto. O meglio, se non mi sposto, qualcuno di grado inferiore prendera' l'ufficio con la finestra e questo, a detta sua, scatenerebbe il putiferio in ufficio. Ora, io sto bene dove sto e al momento non ho nessuna voglia di traslocare. Secondo voi, devo adeguarmi alla norma (non scritta e becera) che sancisce il privilegio presunto dell'office window o seguire cio' che va bene a me e restare dove sono? Si puo' imporre un diritto? Attendo valutazioni e consigli. 