
L’Italia vista alle 6 di mattina con un cornetto in mano e il Pantheon sullo sfondo non ha eguali. Aria fresca profumata di mare, sole che scende tra i vicoli, una bicicletta che va, il rosso terra dei palazzi e un silenzio carico di attesa. E’ un’Italia da cartolina, ma esiste ed e’ bellissima. Come belle sono le persone che ho incontrato in Abruzzo, dai terremotati, dignitosi nonostante le immense difficolta’, ai volontari, instancabili, committed e sempre con il sorriso sulle labbra. Straordinari. E poi il cibo d’Italia, buonissimo e sempre abbondante, i tesori archittetonici e naturali dell’Aquila, citta’ meravigliosa in cui tornero’ (qua sopra foto della fontana delle 99 cannelle, rimasta magicamente intatta). E, per la cronaca, Bertolaso e Berlusconi hanno fatto un ottimo lavoro, anche se la parte piu’ tosta ha da venire.

Purtroppo questo viaggio ha mostrato anche i lati peggiori dell’ Italia. Ho toccato il cemento dei piloni della casa dello studente all’Aquila: era pieno di sassi e si sgretolava in mano. Ho visto la barbarie del traffico romano. L’arretratezza di hotel da 200 euro a notte senza connessione internet. La volgarita’ di molte trasmissioni televisive, piene di insulti, di corpi esibiti senza pudore, di vecchie facce li’ da sempre. La furbizia di ricevute non emesse, l’adulazione del potere, l’ostentazione, le vicende surreali di Noemi e Mills, la violenza gratuita dell’Onda e altro vario colore italico.

E’ stata una settimana molto ricca che mi fa rientrare in America con uno strano mix di sentimenti sul mio paese, paradisiaco e infernale allo stesso tempo. E’ un paese di estremi, pieno di vita in tutte le sfumature. Salendo sull’aereo ho capito che io questo paese lo amo profondamente. Ma che preferisco crescere Alice e xyxzx nella pace e nel verde di Georgetown.