Thursday, April 30, 2009
Monday, April 27, 2009
HIMACHAL PRADESH
Saturday, April 25, 2009
DIAPERS OFF!
Evviva evviva: il blog e' ripartito con un bel calcione dalla lontana Delhi. Mettiamo su queste due belle foto che mostrano la classe di Alice e le loro tre maestre: Jennifer, Agnes e Zarah. Ieri le maestre hanno finalmente acconsentito a togliere il pannolino ad Alice, la quale, ormai da un paio di mesi, a casa era diaper free. Siamo molto contenti. 
Thursday, April 23, 2009
LITTLE PROBLEMS
Volevo riempire il blog di varie foto per festeggiare il suo ritorno ufficiale su internet, ma ahime' il blog si e' impallato e non si carica piu' niente. Attendete fiduciosi.
Monday, April 20, 2009
Saturday, April 18, 2009
VALTELLINA '09
La chiesa e’ ancora li’, ma tutto intorno il mondo s’e’ mosso. Un’onda silenziosa e insidiosa ha spostato persone e cose note: tutto e’ fuori luogo, anche se nulla si e’ rotto.
Torno a casa, nel letto che ha accolto il mio corpo crescere per vent’anni e quasi non riconosco la stanza. Cerco odori antichi e i miei libri; sbircio fra le lettere, ma poi richiudo la scatola. Mi manca il coraggio di prendere in mano gli album di fotografie nel comodino. La stanza di fianco e’ vuota e da sotto arrivano i colpi di tosse di papa’. I fratelli con cui giocavo sono lontani, e la tavola da pranzo e’ incredibilmente piccola. Fuori incontro gli amici del liceo: ci sono dei compagni ora, e dei figli, non seduti a mangiare bresaola con noi, eppure presenti e imprescindibili. Fatico a trovare un ritmo; corro indietro nel tempo per trovare qualcuno che non c’e’ piu’ e quello che c’e’ oggi non riusciamo a tirarlo fuori. Sensazione di occasione persa, nonostante il vino buono. Mi mancano Laura e Alice.
Sulle scale della nonna un particolare, piccolo piccolo. Vicino ad ogni porta, salendo su, c’era una piccola mattonella nera con il nome dei proprietari. Una scritta fatta a mano, color dell’oro, un po’ barocca ma bella e in tinta con gli infissi neri sulla porta di legno chiaro. Quando da piccolo correvo su per le scale, li sapevo tutti quei nomi, ad ognuno andava un mio respiro, su e su, a perdifiato per sette piani…Armanasco, Negrini, Colombo, Bocchio, e infine Bona. Le hanno coperte con adesivi nuovi quelle mattonelle; hanno cambiato i nomi; le hanno rovinate per sempre. E se e’ vero che quelle scale non le faccio piu’ di corsa ad andare in su, ancora preferisco scenderle a piedi. E quel piccolo furto di ricordi ed emozioni, che l’ascensore mi avrebbe nascosto, io l’ho visto. E mi ha fatto un po’ male. Poi ho pensato all’Abruzzo, mi sono vergognato e ho messo su una bella faccia: siamo fortunati, noi.
La due giorni valtellinese ha dato altro pero’: una mamma sempre in ospedale, ma grintosa e in recupero (forza!); parole con infermieri e medici dagli occhi buoni e dalla stretta di mano asciutta e forte; la gioia di una bimba di un anno che cammina a gambe ben aperte verso i suoi nonni; la prospettiva degli ultimi libri di Saramago e De Luca da leggere nei giorni a venire; le chiacchierate con la bisnonna che da 35 anni non sono mai abbastanza; il risveglio con la luce e gli uccelli di fuori. Aggiungo un paio di telefonate, una cena cucinata al mio papa’ e le musiche malinconiche di Battiato che mi accompagnano mentre la mia Ypsilon si infila in galleria e la valle scompare alle mie spalle. Non so cosa lascio indietro. Ma davanti ho l’India.
Monday, April 13, 2009
Sunday, April 12, 2009
QUI STRASBURGO
Wednesday, April 08, 2009
Tuesday, April 07, 2009
DA KABUL
Well, well. A Kabul piove e fa freddo. Noi ci si barcamena, senza lode e senza infamia, lavorando di giorno, e di sera pensando a cosa si vorrebbe fare da grandi. La bimba nella panza della sua mamma, Alice e i baldi genitori all'ospedale di Sondrio sono spinte per tornare piu' vicini al nucleo. La distruzione dell'Abruzzo e' spinta per andare a fare quello che mi piacerebbe, l'humanitarian assistance in emergencies che mi manca nel profondo. Tra la sicurezza del nido e il bisogno di umanita', si resta in un equilibrio precario. Che va bene finche' va bene. 





