BACI SCHWIZZERI!

Zurigo ha proprio un bell'aeroporto: luminoso, elegante e con vista sulle mie Alpi. Mi fa sentire molto a casa. Ci risentiamo da Washington, altra citta', altra casa.

IN PARTENZA!

Stasera lascio il Kenya. Sono contento di tornarmene a casa, ma un po' mi spiace, perche' qua sono stato davvero bene: tanti amici, lavoro interessante (sto studiando i flussi di aiuti per la Somalia nel decennio 2000-2009), clima magnifico (sole tutto il giorno e un acquazzone equatoriale ogni sera: praticamente perfetto!).

Mercoledi arrivo a DC e giovedi arriveranno a trovarci Irene, Mario e Arthur. Siamo gia' in fibrillazione e non vediamo l'ora! Buon viaggio a tutti quanti!!!

PS: Stanotte il Board of Directors mi ha approvato il progetto dell'India per cui ho lavorato negli ultimi sei mesi. E' stata una rottura immensa (mai visto progetto piu' politico!), ma sono contento di aver portato la cosa in porto.

LA MIA NAIROBI

Esistono due o forse tre Nairobi per me. Quella fisica, citta' un tempo verdissima e ora solamente verde viste le costruzioni e il traffico in crescita esponenziale negli ultimi anni: una Nairobi dinamica, in sviluppo economico, ma purtroppo sempre piu cementificata e puzzolente.
C'e' poi la Nairobi dei ricordi, quella che emerge come un improvviso raggio di sole nell'occhio, mentre sono sulla strada che mi porta all'ufficio-palafitta dell'UNICEF, o vedendo il baracchino dove i Capobelsky si fermavano a comprare i fiori meravigliosi che questo paese ha.
E' una Nairobi sommersa nella tanta vita vissuta. Emerge ad ogni angolo, lasciandomi sospeso e sorpreso da quanta vita si possa accumulare e mettere in un angolo della memoria.
La Nairobi mia piu' bella rimane pero' quella dei tanti amici che sono ancora qua. Ivanoe e Raffaella (lettrice di questo sito che oggi si becca la prima pagina, ole'!) con le loro bimbe; Cristina con le sue case bellissime, i suoi amori complicati e i suoi cani; la Lina con la sua ONG in Sud Sudan dove da anni sta facendo un lavoro magnifico per sconfiggere TB e AIDS; Bruno e Tania, con Sara e Luka, i loro splendidi bimbi adottati, fonte d'ammirazione continua e di ispirazione.
E' molto bello essere qui questi giorni, rimbalzando tra una cena e un pranzo, riallacciando relazioni mai interrotte e ritrovandosi tutti piu' adulti, piu' sereni, piu' belli.

SUPPORTERS

Qua in Kenya mi sono portato la macchina fotografica e dentro oggi ci ho trovato questa bella foto di Aliciona versione cheerleader. La maratona e' stata proprio una bella avventura e a pochi giorni di distanza posso dire che non mi fa piu' male un muscolo, che credo che questa non sara' la mia ultima maratona, e che il gruppo di supporters che ho avuto, a Washington e fuori, e' stato assolutamente straordinario. Grazie a tutti, davvero.

STRANI LUOGHI DEL CUORE

Sono atterrato a Nairobi questa sera dove ad aspettarmi c'era la mia consultant sudafricana e il driver Moses. Nel 1996, quando in una nera notte di luglio arrivai qua come studente di medicina, mi vennero a prendere le suore della Consolata. Dal vetro di quella porta, nel 2003, ho visto Laura che aspettava i bagagli e che metodica controllava che i timbri sul passaporto fossero corretti: un'immagine cosi' lontana dalla giramondo viaggiatrice con sorriso che e' diventata. Da li' sono sbucati la mia mamma e il mio papa' in uno dei viaggi piu' memorabili della nostra storia famigliare. Da li' sono passato per andare ad accogliere la bara di Annalena di ritorno dalla Somalia e su quelle porte ho abbracciato Bruno che tornava per l'ultimo addio alla sorella. Li' sono finito tante e tante volte per andare in Somalia o per tornare a casa a Natale, per raggiungere amici cari per i loro matrimoni o per andare a Ivrea a sposarci e a cominciare una vita nuova.

Viaggiando si creano luoghi del cuore, improbabili ma non per questo meno forti. Ce li si dimentica per anni e poi basta un odore, un habari e dei visi neri per ricordare che la vita e le emozioni si possono mettere in un cassetto, ma al momento buono saltano sempre fuori.

42 BY 40 IN LESS THAN 4!!!

Il piacere delle prime volte non passa con gli anni. Anche a 36, realizzare un sogno da' tanta felicita'. Uno dei miei piu' antichi era di correre i 42 Km della maratona prima dei 40 anni in un tempo che non eccedesse le 4 ore. Ce l'ho fatta oggi, in una giornata di sole magnifico, in una citta' che amo moltissimo, attorniato dalla mia famiglia, Rob, Gabriele e Caterina che hanno fatto un tifo strepitoso. Tre ore e cinquantatre' minuti, 806 in classifica (su 2300 che hanno fatto la full marathon) e tanta felicita'. Stasera festeggiamo a casa tra amici e domani pomeriggio si parte per il Kenya! Life is beautiful.

THE MARATHON RUNNER

FOLLIE D'INVERNO 2

"Marathon running is a terrible experience: monotonous, heavy, and exhausting." Veikko Karvonen, 1954 European and Boston Marathon Champ

Le venti settimane di allenamento finiscono oggi. Ho corso per 250 miglia, su e giu' 400 Km, sparsi tra America, India, Nepal, Messico, Italia, e Germania. Sembra tanto e invece e' poco. Il mio training plan mi richiedeva almeno 370 miglia, ma ho fatto quel che ho potuto tra viaggi, pupattole, lavoro, snowmageddons e altre mille cose che hanno riempito gli ultimi frenetici mesi.

Comunque vada sabato, questi mesi di corsa mi hanno regalato tanta serenita', un fisico molto piu' asciutto (sebbene l'upper body, come dice mia moglie, e' sempre un po' da friciulin...) e bellissimi ricordi. Le corse piu' memorabili le ho fatte sotto la neve, nelle foreste fuori Francoforte con Dodo e Pipi, in gelide mattinate natalizie a Torino, e a Sondrio, oppure sul C&O canal ghiacchiato qua a DC. Con Matteo abbiamo corso 8 miglia forsennate nei Lodhi Gardens di Delhi mentre da solo mi sono massacrato i piedi correndo all'alba sulle meravigliose spiagge bianche di Playa del Carmen. Tante miglia le ho corse sul mall di Washington con il mitico Rob che, come dice Alice, "is taller than you and runs faster". Tante altre le ho fatte con Celine, Kees, e persino con la Belsky che mi ha accompagnato per ben una delle 250 miglia di allenamento (la piu' bella, of course). Due grazie specialissimi a Peppo che mi ha accompagnato con la sua musica in giro per il mondo e alla Belsky, che mi ha sempre donato tempo per andare a sfogare i miei polpaccetti senza mai lamentarsi. A tutti gli altri amici del blog, pensatemi sabato mattina (7-11 AM DC time!) e tornate a trovarci domenica per il risultato. Il mio sogno: finire sotto le 4 ore, ma mi basta anche solo arrivare alla fine...

"I always loved running...it was something you could do by yourself, and under your own power. You could go in any direction, fast or slow as you wanted, fighting the wind if you felt like it, seeking out new sights just on the strength of your feet and the courage of your lungs."Jesse Owens

AVVENTUROSE AVVENTURE

Questa e' stata la cosa piu' bella fatta in Messico. Siamo andati in un altro biopark, chiamato Hidden Worlds, dove ci sono delle biciclette che sono sospese a un filo che sale sopra la giungla e poi scende giu' giu' fino a delle caverne piene zeppe di stalattiti e stalagmiti (che qua chiamano cenotes). Quando si e' in alto si e' in alto alto, quando si e' in basso, si e' in basso basso.

La mamma ed Agata sono volate sopra la giungla come ET, mentre Alice e papa' hanno fatto coppia fissa su un'altra bicicletta. Arrivati nella grotta, Alice e papa', di muta e giubbotto salvagente dotati, si sono immersi nel nero della grotta. Con l'acqua fino al collo abbiamo seguito una guida con torcia e nuotando in cunicoli stretti siamo arrivati fino ad una grotta enorme e lunghissima: c'erano stalattiti e stalagmiti ovunque, pipistrelli sul soffitto (che Alice ha apprezzato molto), e radici che dagli alberi sopra di noi bucavano la roccia per toccare l'acqua del cenote. Bello bellissimo.

AGATA A MOLLO...

LE MERAVIGLIE DI XCARET

Xcaret e' un immenso parco ecologico dalle parti di Playa del Carmen. E' immerso nel verde, costruito attentamente, con tantissime attivita' culturali, naturali e avventurose per grandi e piccini. Eravamo restii ad andarci perche' ci aspettavamo un supermercatone tipo Gardaland. Invece abbiamo trovato un paradiso terrestre in cui siamo stati dalle 9 del mattino fino alle 6 di sera.

A Xcaret c'e'un aquarium meraviglioso la cui bellezza ha commosso quella pappamolla del papa'; ci sono i pappagalli e le tartarughe; c'e' una serra enorme piena di farfalle in cui ti fanno vedere dal vivo tutti gli stadi di sviluppo, dall' uovo, alla crisalide, fino alle farfalle. C'e' uno spettacolo equestre che ad Alice e' piaciuto da matti. Se l'e' goduto tra le braccia di una gentile signora messicana e alla fine ha ricevuto uno splendido garofano rosso da una cavallerizza in costume.

A Xcaret abbiamo trovato un mondo molto bello, creato da adulti intelligenti per bambini curiosi e grandi che hanno voglia di stupirsi. Questa cultura dell'educazione sana e divertente dei bambini e' un valore da difendere e diffondere. I children's museums che ci sono qua in America sono un altro bellissimo esempio che andrebbe esportato nel mondo, a partire dall' Italia.

SULLE ORME DEI MAYA

Questa e' stata una vacanza di tante avventure, cominciata con una notte insonne di pianti di Agata (tosse, denti e mal di pancia da paura!!!) e proseguita in tante escursioni lungo la riviera Maya, un posto incantevole che offre tantissimo per famiglie con bambini. Qua sopra babbo e Aliciona si sono lanciati nella scalata di una piramide a Muyil, un luogo magico dove si trovano rovine Maya in mezzo alla foresta:niente turisti, niente traffico, solo silenzio e tanta bellezza.

Tulum e' invece famosissima (e molto trafficata) perche' ci sono delle spiagge stupende ma soprattutto per le rovine abbarbicate su un cucuzzolo che si specchia nel mare blu e sul bianco delle spiagge li' sotto: assolutamente mozzafiato come forse si puo' intuire dalla foto qua sopra. Da ultimo eccovi la formazione Capobelsky in vacanza al gran completo su sfondo di Tulum.

I CARAIBI

Mancano le comodita' di Zadina di Cesenatico, ma anche qua non e' male,no?!? E per chi vuole vedere queso mare spettacolare live, ecco qua un video delle spopotte alla "Vita e' bella" di Tulum.

SCUSATE, MA SIAMO IN VACANZA!

Cari lettori, scusate il silenzio ma da sabato scorso siamo a zonzo per il nostro amato Messico. Ritorniamo a fine settimana con immagini e storie varie. Baci a tutti. I Capobelsky

FOLLIE D'INVERNO

Su molti fronti gennaio e' stato un mese di decisioni. A febbraio invece si e' lottato ma a marzo, finalmente, raccogliamo i frutti.
Eccovi quindi le foto in anteprima del nuvo possedimento Capobelsky, un magnifico efficiency in F Street, a due passi dalla Banca, dal Fondo e dalla Georgetown University. Se siamo finiti col buttare dieci anni di risparmi per comprare casa a Washington lo dobbiamo a quei pazzi dei Santi, ex coinquilini di 2501 Q Street ed ora coinquilini in 2030 F (noi secondo piano, loro primo, lato Tunisi!)

L'efficiency e' stato scelto a gennaio e rimesso a posto a febbraio. Abbiamo sbattuto giu' il muro della cucina, pittato pareti e pavimenti, e messo dentro tutti i mobili. I Capobelsky si sono affidati a Marco, un italiano davvero bravo che si e' preso cura di tutto senza che noi dovessimo preoccuparci di nulla. Oggi i suoi operai finiranno gli ultimi lavoretti e da domattina dovrebbe entrarci il primo tenant. Fra una quindicina d'anni ci manderemo l'Aliciona, pronta per la sua universita' assieme al suo amico Edoardo...

KINGS, QUEENS, MAGICIANS, WARRIORS AND LOVERS!

Se avete due minuti, fate questo interessante test (in inglese) e, sempre che ne abbiate voglia, fateci sapere cosa siete. I Capobelsky sono molto regali e molto guerrieri...

SENZA PAROLE

Cari lettori, il vostro blogger stasera e' stanco. E per una volta avrebbe voglia che gli si raccontassero storie, o pezzi di vita, cose belle o brutte o tutte e due. In un commento, in un email o in una telefonata. Perche' scrivere a volte stanca. E ci sono sere in cui ci sarebbe bisogno di essere avvolti dalla vita degli altri.

VITA WASHINGTONIANA

Allora. Qua a DC la neve si e' quasi tutta sciolta. La primavera e' ancora la' da venire, ma le giornate si allungano. Agata sta per fare nove mesi, l'Arturo milanese fa gia' due settimane e sempre a Milano sono arrivati i gemellini della Chiara. Alice cresce veloce, a volte dolcissima, a volte piu' impegnativa. Forte e fragile, avventurosa un momento ("Voglio andare in Africa!"), spaventata, o furba, un secondo dopo ("Non voglio dormire, perche' c'e' un serpente sotto il letto!"). Coccola Agata da brava sorella maggiore, a volte con metodi non proprio ortodossi, ma il cuore e' al posto giusto. Agata e' un vulcano pronto a scoppiare: accumula energia e fra poco esplodera'. A nostro giudizio e' parecchio piu' dinamica di Alice, il che la dice lunga su cosa ci aspetta. Per la cronaca vi comunichiamo orgogliosi che Agata ha tre denti: due incisivi sotto e un canino sopra. Fa un po' ridere. Stanno arrivando gli incisivi superiori e ieri e' stata una notte di lacrime. Passata la nuttata, speriamo in bene. Nel frattempo prendiamo ogni occasione per pisoccare un po' non appena si puo' (vedi foto sotto).
Da ultimo, eccovi un video inedito di Agata che muove i primi passi sculettanti, grazie anche ai calcioni di Alice. Buona visione!